Riceviamo e pubblichiamo. Ferragosto: la cartolina amara di Siracusa

Stupirsi se i turisti scelgono di non fermarsi a Siracusa è ipocrisia: chi, in tutta onestà, può dire di vivere bene in città? Chi può affermare di non subire, quasi ogni giorno, disservizi legati ai servizi pubblici? L’impressione diffusa è che per Ferragosto convenga andare in vacanza, anche dall’amministrazione.

Domani Siracusa vivrà uno dei giorni più intensi dell’estate, ma ci arriva con un bilancio che racconta tre mesi di incuria: terreni incolti mai puliti, neppure nelle aree centrali; spazzamento e pulizia assenti o inefficaci; verde pubblico scarso e mal gestito.

La fotografia è chiara: traffico ovunque, micro discariche in molti condomini e in molte zone, condizioni igieniche precarie. Una città sporca e poco curata, da Nord a Sud.

E anche in estate, come nel resto dell’anno, a Siracusa non si vive bene: si sopravvive. Nessuna programmazione seria di eventi culturali e ricreativi nei quartieri, nessuna visione di lungo periodo. Se non fosse per l’iniziativa dei privati, non ci sarebbe praticamente nulla da fare.

A completare il quadro, un’amministrazione che presenta come straordinario ciò che dovrebbe essere la normalità: pulizia, manutenzione, servizi essenziali. Atti ordinari che dovrebbero essere costanti, non celebrati come eccezioni. E per l’amministrazione Italia, anche gli “esami di riparazione” sono andati male: con la differenza che, in questo caso, non si può ripetere l’anno.

Per molti, Ferragosto è festa. Per Siracusa, quest’anno, resta l’ennesima occasione persa. (Gruppo PD Consiglio comunale di Siracusa)

(foto: archivio siracusa2000)

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