Catania. Presentata la festa di Sant’Agata, “reliquie segno di comunione viva con i santi”

E’ stato presentato, questa mattina, nel salone dell’Arcivescovado, il programma della Festa di Sant’Agata 2026, che celebrerà i 900 anni del ritorno delle reliquie della Vergine e Martire da Costantinopoli.

Un anno giubilare che non sarà solo festa, ma un richiamo forte alla responsabilità personale e comunitaria perché Sant’Agata, come ha detto l’arcivescovo Luigi Renna, non va ridotta a icona femminista o a vittima da postare sui social. “Se fosse stata solo questo, nove secoli fa nessuno avrebbe rischiato la vita per riportarne il corpo a Catania”. Le reliquie non sono “il cadavere di una defunta”, ma “segno di una comunione viva con i santi”.

Per la prima volta nella storia recente le reliquie usciranno dalla Cattedrale e andranno in visita nelle parrocchie dell’Arcidiocesi e, per la prima volta in assoluto, il busto reliquiario sarà esposto, in via straordinaria, dal 9 all’11 febbraio, per gli studenti di ogni ordine e grado, con turni dedicati anche agli universitari.

Durante la conferenza stampa, Mons. Renna ha fatto riferimento alle varie associazioni dei devoti, commissariate nei mesi scorsi, ribadendo un chiaro “no” ai devoti che compaiono dai balconi due, tre volte l’anno, poi, spariscono.

Il cammino di preparazione è già iniziato con le Domeniche Agatine, le catechesi, la peregrinatio del Velo e l’arrivo delle reliquie di Santa Lucia, sabato 17 gennaio.

Il calendario prevede il 4 febbraio il Giro esterno con la Messa dell’Aurora, la processione da Porta Uzeda, ed il messaggio dell’arcivescovo in piazza Stesicoro. A presiedere il Solenne Pontificale del 5 febbraio sarà il cardinale maltese Mario Grech, mentre il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, chiuderà i festeggiamenti, presiedendo la celebrazione del 12 febbraio.

(foto: la conferenza stampa)

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