Riceviamo e pubblichiamo. “Grande arbitraggio” nella partita Siracusa-Foggia

Siracusa 2 Foggia 2. L’arbitro Silvia Gasperotti della sezione di Rovereto e i suoi validi collaboratori, Marco Munitello di Gradisca d’Isonzo e Alberto Callovi di San Donà di Piave e il quarto ufficiale di gara, Enrico Gemelli, sono stati i veri e assoluti protagonisti della partita contro il Foggia.

Una terna arbitrale, per usare un eufemismo, scadente, per non dire indecente. La signora arbitro con le sue decisioni cervellotiche e fuori da ogni norma regolamentare ha condizionato fortemente la partita sin dai primi minuti di gioco esasperando il pubblico presente.

 In altri tempi un arbitraggio del genere avrebbe sfociato in intemperanze piuttosto, pesanti. Fortunatamente, la tifoseria azzurra è maturata e tutto si è mantenuto nei limiti della correttezza e della civiltà. Una espulsione in campo e tre in panchina, questo, il bottino di guerra della nostra brava “Arbitro di gara”.

Ad un certo punto, girovagava per il campo non sapendo che decisioni adottare ha compromesso una partita che poteva benissimo incanalarsi nella giusta serenità ed imparzialità. Detto questo, sinceramente mi è difficile dare un giudizio tecnico sulla partita e come il Foggia sia addivenuto al pareggio, su un calcio di punizione, peraltro molto dubbioso ,concesso all’ultimo minuto, dei sei minuti di recupero, con Vincenzo Garofalo che ha sfruttato uno schema di calcio di punizione finalizzandolo in goal.

Un goal che ha evidenziato, per l’ennesima volta, le ingenuità della nostra difesa; siamo stati degli ingenui per aver regalato all’ultimo secondo, dell’ultimo minuto di scadenza dei tempi di recupero, il fallo da cui è scaturito il calcio di punizione realizzato dai nostri diretti avversari alla salvezza.

Un pareggio che ci siamo fatti rubare per un difettoso posizionamento dei nostri giocatori in barriera.  Una vittoria gettata al vento. Dobbiamo anche dire che abbiamo giocato per gran parte della gara, dal 15.mo minuto del primo tempo, per la precisione, in dieci uomini per l’espulsione di Bonacchi in occasione della concessione del calcio di rigore, anch’esso molto dubbio, al Foggia. Grande rammarico, per la mancata vittoria perché se l’avessimo portata in porto, avremmo lasciato, di sicuro, la zona calda della classifica.

E’ una stagione nata male e che si sta concludendo malamente. La squadra si trascina dietro difetti che oramai sono diventati atavici. Ci può venire in aiuto solo il mercato riparatore di gennaio. Un vero peccato abbiamo perso una grande occasione per lasciare la zona calda della classifica. Siamo ancorati al penultimo posto in classifica con 14 punti, uno in meno del Foggia, del Latina e del Giugliano.

I goal subiti rappresentano il principale problema da risolvere nella corsa alla salvezza. Le statistiche mettono in luce una situazione unica nei tre gironi di C, gli “aretusei” sono la sola formazione a non aver mai mantenuto la porta inviolata in questa stagione. Un dato che pesa, considerando i 28 goal incassati complessivamente. Due pareggi, 4 vittorie, 11 sconfitte su 17 partite sin qui giocate. Questo è finora il bilancio parziale che si può trarre alla penultima partita di campionato del girone di andata; un disavanzo notevole in fatto di risultati, di punti e di posizione in classifica.
Finalmente, è finito il silenzio stampa che  durava dalla conferenza pre-Sorrento del 12 ottobre (un mese e mezzo fa), Marco Turati è tornato a sedersi davanti ai microfoni. Lo ha fatto in una delle serate più tese della stagione, con il Siracusa costretto a giocare praticamente tutta la gara in inferiorità numerica e raggiunto dai rossoneri in pieno recupero. (Giuseppe Scandurra)

(foto: archivio siracusa2000)

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