“La grande barriera” di via Alcibiade, ecco un’idea per ricavarne qualche vantaggio

Alcuni l’hanno già battezzata “la grande barriera”, altri “il monumento all’incoscienza” e c’è, persino, qualcuno che, fiutando il business, sta cominciando a raccogliere le scommesse tra residenti e passanti sui tempi di resistenza dell’originale infrastruttura. Insomma, siamo alle solite: una buca, in questo caso una caditoia a nastro che scivola in giù di qualche centimetro rispetto al manto stradale, ed ecco bella e servita  la solita “barriera” che delimita l’eventuale cedimento. Un “sistema” tutto Made in Siracusa che, in teoria, dovrebbe circoscrivere una criticità e mettere provvisoriamente in sicurezza un’area ma che, invece, finisce col diventare un ulteriore pericolo.  Un nuovo caso, l’ennesimo ( e, nostro malgrado, non certo l’ultimo!), in cui la cura risulta più grave della malattia! La foto non ha bisogno di commenti, perché si evince chiaramente che quella “barricata”, all’intersezione tra due strade ad altissima densità di traffico veicolare, quali sono via Alcibiade e via Servi di Maria,  rappresenta un rischio per la pubblica incolumità. Inutile ripetere, per esempio, che le auto provenienti da via Alcibiade, per svoltare a destra devono invadere la corsia sinistra ed esporsi ad un vero e proprio slalom (ed abbiamo visto persino mezzi pesanti con esperti autisti alla guida, trovarsi in evidente difficoltà); inutile ripetere che con la strozzatura all’incrocio e con lo spazio percorribile ridotto ad un paio di metri, la collisione tra due auto che viaggiano nei due sensi, è praticamente inevitabile. Inutile ricordare che diversi specchietti retrovisori sono già stati sacrificati, così come è già stata sacrificata una consistente dose di pazienza di chi, da quel “monumento” è costretto  a transitare tutti i giorni. Anche qui, la citazione del buon Antonio Lubrano (mister Diogene) ci è d’obbligo, perché “la domanda nasce spontanea”:   possibile che nessuno si è posto il problema che quella transennatura provvisoria è lì da troppo tempo e, soprattutto, che è pericolosa? A meno che non si voglia trovare un altra chiave di lettura della vicenda e guardarla sotto l’aspetto …sportivo! Già perché, se per eliminare quella “barriera” dovrà passare ancora molto tempo, nell’attesa se ne potrebbero creare altre quattro o cinque, sempre lungo la via Alcibiade, ed organizzare il Gran Premio Ippico con le corse ad ostacoli, possibilmente abbinate ad una lotteria, perché no la Tris Nazionale! Gli incassi delle scommesse potrebbero, poi, essere utilizzate per coprire i costi di sistemazione di buche, caditoie e trappole varie nelle strade cittadine. In queste settimane di campagna elettorale, di idee ne abbiamo sentite davvero pochine, chissà se questa piacerà!?!

(foto: “la grande barriera” di via Alcibiade)