Le provava tutte, pur di convincere la figlia ad interrompere la relazione sentimentale che, da cinque anni, aveva con un’altra donna. Dalle telefonate con messaggi dai contenuti offensivi era passata alla minaccia di sfregiarle il viso con l’acido e, persino, di investirla con l’auto. La ragazza, nel frattempo, era andata a vivere con la compagna per vivere liberamente il proprio rapporto ed aveva anche trovato un lavoro. Ma è a questo punto che il comportamento persecutorio della madre raggiunge il culmine: la sera dell’11 marzo, infatti, si apposta di fronte al negozio dove lavora la figlia e il giorno dopo si presenta ai titolari, minacciandoli di fare una scenata se non l’avessero immediatamente licenziata in tronco, cosa che i commercianti fanno per salvaguardare l’immagine del negozio. In preda alla disperazione, la ragazza si rivolge alla Polizia e così, scatta la convocazione della madre in Commissariato e, di conseguenza, la denuncia per atto persecutori. Sul caso, che giunge da Noto, prende posizione Arcigay Siracusa che mette a disposizione della ragazza e della compagna, il proprio sportello di consulenza, gestito dalla dott.ssa Maria Vittoria Zaccagnini, offrendo a titolo gratuito alla coppia, ogni tipo di assistenza psicologica e giuridica. “Rimaniamo sempre basiti dalla crudezza di alcune situazioni” – commenta Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa, sottolineando che “essere omosessuali è solo un modo di essere, non una scelta e tanto meno un voler offendere gli altri”.
(foto: repertorio internet. A sinistra Armando Caravini)