“La natura non segue le dinamiche politiche, i tempi delle amministrazioni, i tempi giudiziari, o chissà cos’altro, ma agisce, si muove”. Paolo Cavallaro, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, nell’esprimere vicinanza ai sortinesi che, la scorsa notte, hanno vissuto momenti di panico a causa di due scosse di terremoto, manifesta serie preoccupazioni per la mancanza di un piano di protezione civile adeguato ai tempi. L’esponente del partito di Giorgia Meloni fa riferimento al capoluogo, che, com’è noto, è fortemente esposto al rischio sismico e che ha ancora vivo il ricordo di quella terribile notte del 13 dicembre 1990. Un dato assai preoccupante, dinnanzi al quale però, la nostra città continua a “dormire beatamente, purtroppo cullata dal fatalismo di origini antiche”. Cavallaro, che ovviamente chiama in causa l’Amministrazione comunale, nutre perplessità sul livello di informazione fornita ai cittadini in merito alla localizzazione delle aree di raccolta o alle vie di fuga, soprattutto all’uscita nord della città che, dopo la chiusura del viadotto di Targia, risulta inadeguata. “Nessuna simulazione di evacuazione è stata organizzata se non in alcuni uffici e scuole” – scrive nel documento – “nessuna notizia è riportata sul sito web istituzionale del Comune, nemmeno un link, un trafiletto, un numero d’emergenza, una chat”. Al sindaco Italia ed al presidente del Consiglio comunale Scala, pertanto, l’invito a rassicurare i siracusani, ciascuno per le proprie competenze, sulle misure di protezione civile che saranno apprestate in caso di calamità. Paolo Cavallaro chiede, inoltre, che venga convocata una seduta del Consiglio comunale sul tema del rischio sismico, “per consentire alla cittadinanza” – conclude – “di discuterne con i propri rappresentanti”.
(foto: la faglia ibleo-maltese – repertorio internet. A destra Paolo Cavallaro)