
“Qualche barchino può sfuggire al complesso ingranaggio dei controlli nel Mar Mediterraneo sulle rotte dei migranti, ma con la politica dei porti chiusi voluta dal ministro Salvini la realtà è che non passa più nessuno”. Lo dicono il responsabile siciliano enti locali della Lega, Igor Gelarda, e Massimiliano Rosselli, responsabile del partito di Salvini in provincia di Agrigento, in risposta alle dichiarazioni del sindaco di Lampedusa, che ironicamente aveva detto che sull’isola il porto è aperto. “I dati reali, fonte Viminale”- scrivono i due esponenti del carroccio – “dicono che dal primo gennaio al 28 febbraio sulle nostre coste sono arrivati 262 migranti, mentre nello stesso periodo del 2018 ne erano sbarcati 5.247. Se qualche barchino riesce a sfuggire ai controlli, come può capitare a Lampedusa, è comunque poca cosa rispetto al caos del recente passato”. Per Gelarda e Rosselli quelli di questi giorni sono “sbarchi col trucco”, in pratica si sarebbe tornati al vecchio sistema della nave madre. “I migranti”- proseguono Gelarda e Rosselli – “vengono fatti imbarcare su un peschereccio o un mercantile. Quando le coste di approdo sono vicine, viene calato in mare un gommone o un barchino a motore che garantisce l’ultimo tratto del viaggio a piccoli gruppi di persone”. I dati statistici, comunque, parlano chiaro: “i migranti sbarcati dal 1 gennaio 2019 ad oggi sono pochissimi: 501 richiedenti asilo, contro gli oltre 6 mila dello stesso periodo del 2018 e quasi 22 mila del 2017”. “Numeri”- concludono Gelarda e Rosselli – che confermano l’ottimo lavoro del governo nazionale in tema di sicurezza e gestione dell’immigrazione”.
(foto: repertorio internet. Riquadro, da sinistra M. Rosselli e I. Gelarda)