
Il tratto autostradale Siracusa-Rosolini comincia, finalmente, a ricevere le adeguate attenzioni da parte della politica, anche se ci sono voluti decine di incidenti, più o meno gravi, perchè nei palazzi dei bottoni si rendessero conto che bisogna azzerare al più presto tutte quelle criticità che mettono a repentaglio la pubblica incolumità. A cominciare, per esempio, da quel “casello-imbuto” di Cassibile, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno, e non sempre per l’indisciplina degli automobilisti. In quella strettoia, nel corso di questi anni, sono andati a sbattere decine di autobus, mezzi pesanti ed automobili, compresa l’auto blu del presidente della Regione Crocetta. Eppure, nonostante feriti, denunce, critiche e chiacchiere varie, quell’obbrobio, come lo ha definito l’ex assessore regionale, Bruno Marziano, quella trappola, come lo definiamo noi, è rimasto ancora li. Adesso, pare ci sia finalmente la volontà, da parte dell’assessore regionale alle Infrastrutture, di demolirlo e ricostruirlo. Decisione saggia, anche se ci piacerebbe sapere chi è stato, e quanto è stato pagato con pubblico denaro, quel progettista che lo disegnato, considerato che la pericolosità della strettoia è venuta alla luce sin dal primo giorno. Ma le criticità della Siracusa-Rosolini non si esauriscono al solo “casello-imbuto”, perché Bruno Marziano, in una sua nota, ne elenca tante altre: le condizioni assai precarie dell’asfalto, la perenne restrizione della carreggiata per via di un giunto rotto, il bitume di cantiere nel tratto da Noto a Rosolini, e così via. “Sarebbe opportuno” – scrive l’ex assessore regionale – “che il CAS avesse più attenzione all’ autostrada che attraversa il territorio della provincia di Siracusa verso il territorio della provincia di Ragusa”. Da qui, l’appello alla deputazione regionale ad intervenire proprio presso il Consorzio, affinchè non si penalizzino ulteriormente due territori, come quelli di Siracusa e Ragusa, interessati da un importante incremento dei flussi turistici. E sulla demolizione del casello di Cassibile intervengono i parlamentari grillini Paolo Ficara e Stefano Zito, i quali ricordano che, già nel 2013, il M5S aveva presentato una specifica mozione in tal senso. “Oltre ai costi di demolizione veri e propri, dopo averlo costruito e pagato” – sottolineano Ficara e Zito – “ora i siciliani dovranno pagare di nuovo per eliminarlo”. Insomma, soldi della collettività gettati al vento e che, secondo il M5S, potevano, invece, essere utilizzati per sistemare il manto stradale nel tratto Noto-Rosolini, o per completare l’autostrada. “Eventualmente gli organi preposti valuteranno se si configura danno erariale, perché” – concludono Paolo Ficara e Stefano Zito – “non è possibile ‘giocare’ in questo modo con i soldi dei siciliani”.
(foto: il casello di Cassibile dell’autostrada Siracusa-Rosolini)
