Sicurezza Targia, si alla terza corsia ma se in aggiunta allo spartitraffico. Così Dell’Arte

Che i problemi di sicurezza a Targia si possano risolvere con la realizzazione della terza corsia, piuttosto che dello spartitraffico, è una tesi alla quale Rosario Dell’Arte crede poco, tanto che, da esperto di infortunistica stradale  e C.T.U. – Consulente Tecnico d’Ufficio presso il Tribunale, la definisce “inammissibile ed inaccettabile”. Una spesa non proprio esigua, visto che si parla di circa 600 mila euro, che, secondo Dell’Arte non sarebbe efficace per azzerare le criticità. “Non solo” – spiega –  “laddove accadesse,  il ribaltamento di una moto nella propria corsia(come nell’ultimo incidente mortale di Gianluca Ruvioli,con l’invasione da scarrocciamento della moto nella corsia opposta), potrebbe risultare fatale,dovuto conseguentemente all’urto frontale, con i veicoli in senso di marcia opposta”. Secondo Dell’Arte, invece, lo spartitraffico obbligherebbe necessariamente il transito veicolare al corretto senso di marcia, impedendo, quindi, eventuali inversioni o tagli di corsie da parte dei conducenti della corsia opposta. “Diversamente, sarei pienamente d’accordo” – prosegue Dell’Arte – “se la terza corsia fosse in aggiunta allo spartitraffico, alzando così ulteriormente il livello di sicurezza stradale (ovviamente allargando anche la carreggiata). Oltretutto, in base a quanto sostiene l’esperto CTU, è fuori di dubbio che Targia rappresenta la via di fuga per la zona industriale, “ ma si ricorda” – sottolinea – “che essa rappresenta l’arteria principale con elevato transito veicolare per l’ingresso e l’uscita dalla città e lo spartitraffico” – conclude Rosario Dell’Arte – “non rappresenterebbe altro che il suo prolungamento”.

(foto: Rosario Dell’Arte. Riquadro, immagine da Facebook)