
Il nuovo anno, per i residenti di via Mozia, nel rione La Pizzuta, si aprirà all’insegna del … “finalmente avremo la strada!”. Grosso modo è questo l’annuncio dell’ex consigliere comunale Michele Mangiafico che, insieme al sindaco Francesco Italia, nei giorni scorsi ha avuto un incontro con i residenti, ai quali è stato illustrato il progetto di riqualificazione. Saranno investiti 140 mila euro per lo sbancamento, la pavimentazione in conglomerato bituminoso e il tappetino. Saranno, inoltre realizzati il collettore di smaltimento delle acque bianche e la segnaletica stradale. “Via Mozia” – spiega Michele Mangiafico – “è un’arteria cittadina comunale nata come strada privata e ceduta nel 2007 al Comune, che l’ha dichiarata parte integrante del demanio stradale comunale con delibera n. 68 del 09/02/07”.In realtà, di via Mozia, e delle sue condizioni disagiate, si parla già dal 1994. “Nel dicembre del 2014” – prosegue l’ex consigliere comunale – “l’Amministrazione comunale di Siracusa redige un progetto di riqualificazione, i cui estensori sono l’ingegnere Trigilia e i geometri Massara e Gagliani”. Adesso è arrivato anche il via libera del sindaco al dirigente di settore per procedere alla gara e all’affidamento dei lavori. L’impegno di Michele Mangiafico non si esaurisce, comunque, con via Mozia, perché nella sua agenda ci sono anche le sorti di altre strade che necessitano di interventi. “Via Monte Cervino” – aggiunge – “benché presente nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, non gode di un progetto redatto dagli uffici che possa permettere di lavorare ad uno stanziamento, certamente superiore rispetto a quello di via Mozia, per risolvere un’altra grave condizione di totale abbandono nel medio periodo”. Per contrada Palazzo a Cassibile e via Servi di Maria, Michele Mangiafico invita il sindaco a “porre le basi per intervenire in fase di programmazione 2020, per trovare una soluzione su ciascuna di esse”.”Prendere esperienze virtuose di altre città italiane e riproporle a Siracusa potrebbe essere una soluzione” – conclude – “per evitare che i cittadini debbano sentirsi figli di un dio minore”.
(foto: un tratto di via Mozia – immagine da googlemaps)
