Scuola. Sindacati preoccupati per il ritorno alla didattica in presenza. Criticità non risolte

Nelle  scuole superiori delle “zone arancioni” si torna, dunque, alla didattica in presenza oltre il 50%,  ma le criticità che c’erano prima … ci sono ancora!

Non a caso, i sindacati della scuola hanno espresso “forti preoccupazioni” , perché di dubbi e di timori ce ne sono ancora tanti, a cominciare dai trasporti.

Come scrivono, infatti, i segretari regionali della Flc Cgil, Adriano Rizza, Cisl Scuola, Francesca Bellia, Uil Scuola, Claudio Parasporo, Snals-Confsal, Michele Romeo e Fgu Gilda Unams, Loredana Lo Re, “nonostante le rassicurazioni fornite dalle istituzioni preposte, riteniamo che difficilmente queste riescano a risolvere in pochi giorni un problema che non si è riusciti a risolvere per mesi”.

“Abbiamo sollecitato interventi assolutamente necessari” – si legge nella nota congiunta – “dal tracciamento alla fornitura di dispositivi adeguati. Interventi che devono riguardare sia le classi che tornano in presenza” – precisano i sindacati – “ sia quelle dei gradi di scuola per i quali le attività in presenza sono state normalmente erogate per tutto l’anno scolastico”.

Altra cose indispensabili per Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Fgu Gilda Unams sono l’aggiornamento dei protocolli di sicurezza, “fermi all’estate del 2020”, e gli impianti di purificazione dell’aria, dei quali le scuole sono sprovviste.

All’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, si chiede di fare slittare di una settimana l’ingresso a scuola degli studenti, nelle percentuali previsti dalla norma nazionale.

“In questo modo” – spiegano i segretari sindacali – “si dà la possibilità ai dirigenti scolastici di richiedere, previa autorizzazione, un ulteriore deroga laddove si rappresentassero criticità tali da non consentire l’ingresso a scuola dei ragazzi nelle percentuali previste dalla norma”.

(foto: repertorio internet)

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