Siracusa in linea con Trieste scende in piazza per dire “no green pass” nei luoghi di lavoro

Nonostante le condizioni meteo, che avevano fatto temere il peggio, si è svolta regolarmente, ed è stata molto partecipata, la manifestazione dei no green pass “Trieste chiama, Siracusa risponde”, che si è tenuta nel pomeriggio a Siracusa.

Su iniziativa di alcuni liberi cittadini, uniti per la libertà, come recita lo slogan adottato, il corteo ha preso il via intorno alle 15.45 dal piazzale del Pantheon, per raggiungere largo XXV Luglio. In maniera ordinata e pacifica, alcune centinaia di cittadini, provenienti oltre che dalla provincia di Siracusa, anche da Palermo, Ragusa, Pozzallo e Catania, hanno voluto manifestare la propria contrarietà all’introduzione dell’obbligo della certificazione verde, in quanto strumento discriminatorio e non certo di libertà.

In largo XXV Luglio, gli interventi di alcuni medici ed avvocati, tra i quali il biologo molecolare Massimo Coppolino, arrivato da Palermo, che ha spiegato come la sperimentazione del vaccino anti covid sia ancora lontana dal ritenersi conclusa, visto che si tratta di un processo che richiede diversi anni.

E’ stato, poi, invitato a prendere la parola il pediatra Franco D’Urso, che opera a Catania, il quale si è soffermato sull’efficacia delle cure domiciliari. L’avvocato Elisabetta Billitteri ha trattato, invece, l’argomento sotto l’aspetto giuridico, spiegando come da marzo a luglio 2020, il Paese sia stato fermato in virtù di atti amministrativi, cioè i vari DPCM, che hanno espropriato il Parlamento del suo ruolo.  

Da Siracusa, insomma, un forte segnale di continuità con quanto sta accadendo in questi giorni a Trieste, dove prosegue la protesta pacifica dei no green pass.

(foto: la manifestazione in largo XXV Luglio)

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