Quando si dice “la cura è peggio della malattia”, si pensa a quei casi, non necessariamente di natura sanitaria, in cui si pone soluzione ad un problema ma, in realtà, lo si acuisce di più. Qualche esempio lo abbiamo anche qui, a Siracusa.
Dove? Traversa passaggio a livello Santa Teresa, cioè la bretella di alcune centinaia di metri, che collega la Strada Statale 115, a ridosso della stazione ferroviaria di Santa Teresa Longarini, con la Strada Provinciale n. 104.

Un paio di mesi fa, era ancora il 2021, un tratto dell’asfalto è, infatti, sprofondato, creando un vistoso avvallamento, che ha messo fortemente a rischio l’incolumità pubblica, in particolar modo dei ciclisti e dei motociclisti, ma anche di chi viaggia sulle quattro ruote, considerato che, nelle ore serali, la bretella non è illuminata.
Per fortuna, gli uffici competenti hanno provveduto a mettere in sicurezza la strada, recintando l’area sprofondata con la classica recinzione in plastica arancione, sostenuta dai tondini in ferro. Un intervento che, in qualsiasi città del mondo, Burundi compreso, ha un valore assolutamente temporaneo e provvisorio ma che, a Siracusa, sembra, invece, essere la regola per risolvere i problemi delle buche stradali.
La situazione, certamente anomala, ha catturato l’attenzione di Pierluigi Chimirri dell’Udc, il quale, stupìto per l’”efficienza amministrativa”, non ha potuto fare altro che esternare le sue perplessità su questo modo “sui generis” di gestire le buche stradali.
“A distanza di quasi tre mesi” – scrive – “quello che è il consueto intervento tampone (recinzione arancione) ha conseguito il risultato di aggravare il pericolo.
I tondini in ferro, che sostengono la recinzione, sono posizionati ben dentro la carreggiata, e in direzione del senso di marcia degli utenti che procedono lungo la suddetta strada per immersi, a distanza di un centinaio di metri, sulla SS. 115”.
Per farla breve, insomma, una eventuale caduta, in quel tratto di strada in questo momento, potrebbe comportare conseguenze ben più gravi.
Probabilmente, come suppone Pierluigi Chimirri, quel “problema stradale” rientra nel programma dell’ormai famoso 75% di buche che dal Comune si accingono a sistemare però, giusto per ricordare il grande Antonio Lubrano, la domanda nasce spontanea: “non credete sia urgente un intervento in loco per scongiurare il rischio di conseguenze irrimediabili?”.
(foto: alcune immagini del tratto stradale)
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