Acireale. “La Chiesa: un luogo di accoglienza”, formazione per sacerdoti e catechisti

Si è tenuto, al centro convegni “Anderhub” della sezione di Acireale dell’Aias, il primo dei dieci incontri formativi per sacerdoti, catechisti ed educatori, che ha avuto per tema “La Chiesa: un luogo di accoglienza”.

“Un progetto di inclusione”, come ha sottolineato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della CESi, presente all’incontro, “che vede interrogarsi anche la catechesi che cerca di dare risposte concrete”.

Dai lavori è emersa l’importanza per i ragazzi con disabilità di comunicare ed interagire, non solo negli ambienti della scuola, della famiglia e dei centri riabilitativi, ma anche nelle comunità parrocchiali.

Per don Carmelo Sciuto, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, bisogna eliminare tutte le barriere, non solo quelle fisiche, ed aprire il cuore, “per essere Chiesa con le porte aperte e accogliente”.

da sinistra, don O. Sciacca e don Carmelo Sciuto

La missione dei formatori è di essere una comunità inclusiva. Lo ha detto nel suo intervento, don Orazio Sciacca, responsabile della Pastorale giovanile, per il quale bisogna “creare legami di fraternità, prendersi cura di coloro che sono nel bisogno, avere uno stile di appartenenza e rendere visibile l’invisibile”.

All’incontro sono intervenuti anche suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio della pastorale delle persone con disabilità,e la dott.ssa Maria Modica, logopedista della struttura dell’Aias.

(fotocopertina: l’intervento del vescovo di Acireale, Mons. A. Raspanti)

© Riproduzione riservata