
“Due battezzate credibili”. Così ha detto Mons. Francesco Lomanto, riferendosi a Sant’Agata e Santa Lucia, ieri sera nella Cattedrale di Catania, davanti al “popolo Agatino” ed al “popolo Luciano”, gemellati nel nome della Fede e della Cristianità.
Il programma delle iniziative di gennaio per la festa della Santa Patrona di Catania prevede, infatti, proprio per la sera del 21 gennaio, il pellegrinaggio delle reliquie di Santa Lucia da Sant’Agata. Un appuntamento, ormai immancabile, come ha detto il parroco della Cattedrale di Catania, Mons. Barbaro Scionti, all’accoglienza delle reliquie e dei pellegrini, arrivati da Siracusa, Carlentini, Belpasso e dalle parrocchie cittadine di Santa Lucia al Fortino e Santa Lucia in Ognina.

Mons. Lomanto, nella sua Omelia ha ricordato il viaggio di speranza e di grande Fede di Lucia e della mamma Eutichia gravemente ammalata, partite da Siracusa per recarsi a Catania, davanti al sepolcro di Sant’Agata e chiedere la Sua intercessione presso Gesù Cristo. Intercessione che, poi, si manifesta quando Agata appare a Lucia, preannunciandole che sarà Santa.
Puntuale alle ore 18 e, particolarmente emozionante, l’arrivo delle reliquie in piazza Duomo, scortate dalla Polizia Municipale di Catania ed accompagnate dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia, da frà Daniele Cugnata, rettore della Basilica Santuario di Santa Lucia al Sepolcro, e da una nutrita rappresentanza di berretti verdi e fazzoletti verdi.

La celebrazione si è conclusa davanti alla Cappella, con i reliquiari di Santa Lucia e Sant’Agata, uno accanto all’altro, e la lettura di un brano del Codice Papadopulo, a cura della giornalista Katia Scapellato.
L’animazione liturgica è stata della Schola Cantorum della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, diretta dal maestro Gaetano Raddino, all’organo il maestro Giulio Mirto.
(fotocopertina: un momento della celebrazione)
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