Dopo un anno e mezzo di battaglie, di manifestazioni di piazza, di tavoli tecnici, di rischio default sbandierato urbi er orbi, a Palermo, nella fattispecie alla Regione, solo ora, a pochi mesi dalla fine della legislatura, si accorgono che i conti dell’ex Provincia regionale di Siracusa meritano una verifica. Ma in tutto questo tempo, quando a livello politico, sindacale e mediatico si è parlato tanto del “caso Siracusa”, dei debiti dell’ex Provincia, dei costi esagerati dei mutui, dei dipendenti senza stipendio da mesi e mesi, di un Ente, insomma, allo sfascio, cosa hanno fatto a Palermo? Hanno nascosto la testa sotto la sabbia? Scusate ma l’esternazione ci è inevitabile, perché anche questo è un elemento che si aggiunge alla pantomima alla quale stiamo assistendo, anzi al dramma che si sta consumando, ogni giorno di più, nell’indifferenza della politica. Dalla fine di aprile si annuncia per imminente la ripartizione di quei famosi 122 milioni di euro a Liberi consorzi e Città metropolitane ma poi, sistematicamente, le riunioni saltano e vengono rinviate di settimana in settimana. L’ultimo aggiornamento in tal senso, riferisce del 28 giugno come data di una nuova riunione in Commissione Bilancio dell’Ars, con la presenza dei commissari straordinari per l’individuazione delle modalità di ripartizione dei fondi. Come dire che, mentre il malato versa in stato di coma da oltre un anno, i medici devono ancora stabilire che tipo di terapia praticare! Ovviamente il “malato in coma” è l’Ente di Siracusa, perché nelle altre ex Province ci saranno pure problemi finanziari, ma non certo di così vaste proporzioni come quelle di Siracusa. Ci vorrebbero almeno una quarantina di milioni per consentire all’Ente di via Roma di onorare i pagamenti e proseguire la vita amministrativa, sia pure in emergenza, fino al 31 dicembre ma, obiettivamente, anche se non in parti uguali, bisogna dividere per nove ed i numeri che vengono fuori sono tutt’altro che incoraggianti visto il reale fabbisogno. Qualche settimana fa, proprio il commissario straordinario Arnone, aveva lanciato un disperato appello alla politica, inviando una lettera a ministri, prefetto e procura, rappresentando il grave disagio finanziario che si sta vivendo nell’Ente, quindi, è facile immaginare quale sarà la sua richiesta al tavolo di riunione il 28 giugno e quale potrà essere la sua mossa in caso di risposte negative. In realtà, ci vorrebbe un grande atto di responsabilità, in zona cesarini, da parte del governo regionale, con l’individuazione di nuove e consistenti risorse da destinare con urgenza a Siracusa o, quantomeno, un “sacrificio” da parte dei rappresentanti delle altre ex Province, permettendo che Siracusa riceva la fetta maggiore dell’intera somma da ripartire. Cosa certamente facile da proporre, ma non altrettanto facile da mettere in pratica. Mercoledì prossimo, insomma, potrebbe essere il giorno decisivo per le sorti dell’ex Provincia Regionale di Siracusa e come cantava il buon Lucio Battisti, …lo scopriremo solo vivendo!
(foto: archivio siracusa2000)
