Un disegno di legge, con soli 5 articoli, per sanare un errore che ha comportato danni gravissimi alla Sicilia. Lo sta esaminando in questi giorni, la prima commissione “affari istituzionali” dell’Ars, che, proprio in zona cesarini, sembra intenzionata a cancellare quel mostro legislativo chiamato “abolizione delle Province”, per ripristinare l’elezione di primo livello dei presidenti e dei consigli provinciali. Che l’intenzione di riportare in vita le vecchie Province fosse piuttosto diffusa a Sala d’Ercole, lo si sapeva da tempo ma, dopo il voto referendario dello scorso 4 dicembre, quell’intenzione si è trasformata in necessità. Insomma, abbiamo scherzato sulla pelle dei siciliani e degli oltre seimila dipendenti provinciali e, adesso, prima del “rompete le righe”, si vuole porre rimedio, cancellando quel pasticcio di riforma, opera del presidente Crocetta e tornare, quindi, al vecchio sistema. Secondo rumors palermitani, sembra che a questo nuovo disegno di legge sia stata riservata una corsia preferenziale, per essere approvata prima del mese di agosto, e che la data delle elezioni popolari sia già stata fissata nella terza domenica di gennaio 2018. Insomma, come abbiamo scritto abbondantemente da queste pagine, si stanno creando i posti di lavoro per quanti ( e saranno tantissimi!) alle elezioni di novembre, resteranno fuori dall’Assemblea Regionale Siciliana! Ma, tutto sommato, ben venga, purchè l’obiettivo primario sia quello di rimettere in moto le Province e fare ripartire tutti quei servizi che il “capriccio scellerato” di qualcuno ha paralizzato per quattro anni, mettendo in ginocchio un’intera regione.
(foto: archivio siracusa2000)
