
Una rondine non fa primavera e, comunque, non è proprio il caso di far passare per “evento storico” ciò che, in altre città, rappresenterebbe soltanto un fatto di “ordinaria amministrazione”. Ci riferiamo al “Piano salva spiagge” del Comune che, proprio oggi, sui social ha annunciato, per bocca del primo cittadino, il completamento dei lavori di sistemazione della discesa alla spiaggia della Costa del Sole. L’intervento, in verità, fa parte di un programma più ampio che riguarda anche altre zone balneari, complessivamente 30, e che costituisce appunto il “Piano salva spiagge”. Il problema è che la pericolosità di quella discesa al mare era nota già dallo scorso inverno e , quindi, ci sarebbe stato abbondantemente il tempo per intervenire in tutta tranquillità, piuttosto che aspettare la stagione estiva inoltrata, dopo decine di telefonate e segnalazioni, come puntualizza l’associazione TFM – Terrauzza, Fanusa, Milocca, e solo dopo che la vicenda ha fatto il giro della rete. Evidentemente, ciò accade perché non esiste una programmazione in materia, quindi, più che monitorare, in questa città, si preferisce aspettare che una situazione assuma il carattere della gravità, come nel caso delle spiagge, per poi varare il Piano di salvataggio. “Il Piano salva spiagge è un esempio che, piccolo quanto sia” – sottolinea Francesco Santuccio – “basta a far sorridere per mezza giornata i residenti ed i loro portavoce”. Ciò che auspica, invece, il presidente dell’associazione TFM è un “Piano annuale di gestione”. “Un Piano” – spiega – “che preveda una manutenzione ordinaria nei periodi freddi di strade e sicurezza, una straordinaria in primavera”. In altre parole, un ‘Piano spiagge’, non ‘salva spiagge’! Un Piano al quale l’associazione Terrauzza,Fanusa,Milocca, così come le altre associazioni delle zone balneari e il comitato pro Arenella sarebbe ben lieta di collaborare, con i propri volontari, piuttosto che rincorrere assessori e funzionari comunali, come purtroppo accade, per ottenere una ruspa e rendere praticabile una semplice discesa, in quella che è una delle spiagge più amate e frequentate da siracusani e turisti. Insomma, quando capiremo che la politica deve investire seriamente e concretamente sul turismo, forse avremo risolto parte dei nostri problemi, sempre ammesso che i problemi, in questa città, si vogliano effettivamente risolvere. Altrimenti saremo qui, per decenni, a parlare ancora di piani straordinari.
(foto: a sinistra la ruspa durante i lavori. A destra la discesa a lavori ultimati – immagini da Facebook)
