Dopo 8 anni di “schiavitù” e violenze, trova il coraggio di denunciare il marito e lo fa arrestare

 

E’ stata tenuta per 8 anni  “in condizione di schiavitù”, segregata in casa dal marito, col permesso di uscire solo per fare la spesa con i 5 euro che le dava. Per il resto della giornata era una continua violenza fisica e psicologica, dove le minacce di morte non le mancavano. Una vita di inferno, quella vissuta da una donna che, dopo 8 lunghi anni, ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai Carabinieri della stazione di Cassibile. Ai militari, ha anche raccontato che, proprio per questa gravissima situazione, è stata costretta aad interrompere  tre gravidanze e di essere riuscita a portarne a compimento solo una. Dopo l’ultima violenza subìta, per la quale ha dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso, con alcuni giorni di prognosi, la donna era scappata di casa, trovando rifugio da un conoscente che ha allertato il 113. Il marito, un 35enne di nazionalità marocchina, si trova in cella al carcere di Cavadonna, disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa. Dovrà difendersi dall’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce. Alla luce di questo ennesimo episodio di violenza sulle donne, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, col. Luigi Grasso, rilancia l’invito a ribellarsi ed a denunciare.Per contrastare questo gravissimo fenomeno” – dichiara – “è necessario un corale impegno ed un’opera di sensibilizzazione quotidiana”. Nel corso dell’anno scolastico, il Comando Provinciale dei Carabinieri organizzerà una serie incontri con gli studenti, per trattare il tema delle violenze, con particolare riferimento a quelle domestiche e quelle ai danni di soggetti maggiormente vulnerabili.

  (foto: l’opuscolo dei Carabinieri contro la violenza sulle donne)