Iacp, l’Ania Sicilia chiede un incontro con il presidente Musumeci. Stop allo spreco

Mettere la parola fine allo spreco di denaro pubblico nel settore dell’Edilizia Residenziale Pubblica, dove gli Istituti Autonomi per le Case Popolari che dovrebbero gestire e coordinare il mercato della casa per quei nuclei familiari in condizioni economiche difficili, non sono in grado di partecipare al mercato immobiliare privato. E’ una tesi che il sindacato inquilini Ania – Sicilia sostiene da tempo, auspicando una gestione regionale dell’edilizia popolare, piuttosto che la frammentazione alla quale assistiamo, con ben 10 Iacp sparsi sul territorio siciliano. Una frammentazione che, in termini pratici, si traduce in “ben 10 consigli di amministrazione” – scrive il sindacato inquilini – “in 10 enti che rilasciano incarichi tecnici, contabili e legali per la loro gestione con un enorme esborso di denaro che, annualmente, solo per questo supera abbondantemente i 120 mila euro annui”. Quello della casa è un settore che la Regione, sin dalla gestione Cuffaro, ha tentato di  riorganizzare e che, adesso, anche l’attuale presidente intende riformare, con la costituzione dell’ARCAS – Agenzia Regionale per la  casa e l’Abitare Sociale. Una proposta alla quale l’Ania Sicilia guarda con interesse, perché potrebbe rappresentare una svolta nelle politiche abitative della Regione Siciliana, ed è per questo che chiede, un incontro con il presidente della Regione, per conoscerne le linee guida e poter offrire il proprio contributo alla stesura di un progetto definitivo. Il sindacato inquilini denuncia anche la cattiva gestione degli alloggi popolari, dove non si riesce a recuperare i pagamenti degli inquilini morosi. “Dagli ultimi dati pervenuti” – si legge nella nota – “siamo ad oltre 300 mila euro di morosità dei quali circa il 60% risulta ormai inesigibile”. Gli Iacp siciliani gestiscono complessivamente,  circa 55 mila alloggi su un totale di circa 65 mila  di proprietà pubblica ed a fronte di una richiesta che supera abbondantemente le 450 mila domande. Di questi alloggi poco più del 22%, (oltre  14 mila unità ),  risultano occupate abusivamente, innescando un mercato nero di compravendite immobiliari tra disperati spesso gestito dalla malavita locale.

(foto: archivio siracusa2000)