
Il grido d’allarme lanciato dal Museo del Papiro di Siracusa che ha messo in vendita 20 papiri, greci e demotici, della propria collezione per autofinanziarsi, non poteva certo passare inosservato negli ambienti politici regionali. Una decisione che, come ha detto all’Ansa la direttrice del Museo, è stata dettata dall’esigenza di reperire risorse finanziarie ed evitare la chiusura, a causa del dimezzamento dei fondi destinati al Museo, operato dalla Regione Sicilia. A raccogliere l’Sos il deputato siracusano all’Ars Giovanni Cafeo che, con il presidente del gruppo Pd, Giuseppe Lupo, ha immediatamente presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Musumeci, ed all’assessore all’Economia, Armao. Al governo si chiede “cosa intende fare per scongiurare gli scriteriati tagli che penalizzano i nostri beni culturali fino ad indurre i Musei a dismettere patrimoni di inestimabile valore.” “E’ l’occasione giusta” – scrivono Lupo e Cafeo – “per lavorare ad un incremento dei fondi destinati all’assessorato ai Beni culturali, rivedendo anche modalità di ripartizione e rendicontazione che facilitino l’accesso ai finanziamenti agli enti che svolgono attività di respiro internazionale come appunto” – concludono – “il Museo del Papiro”.
(foto: il Museo del Papiro – immagine da Facebook)
