
“Facendoci forti dei proclami da leoni espressi in passato da chi oggi ci governa speravamo in una vera svolta politica ed un ritorno alla dignità di Popolo e Nazione; Dignità purtroppo persa negli anni bui gestiti da politici sempre proni verso il governo centrale italiano, permettendo il depauperamento della Sicilia”. Sono parole di delusione quelle proferite dal segretario regionale del Sinalp. Andrea Monteleone, verso un governo regionale dal quale ci si aspettava un rilancio generale dell’isola. Tanti gli esempi dello sfascio, a partire dalla vicenda del Consorzio Autostrade Siciliane che il governo Crocetta voleva “regalare” all’Italia, cioè all’Anas, operazione da sempre osteggiata dal Sinalp, e che, adesso, si tenta di riproporre. Lo sfascio della Sicilia passa dalla situazione di disagio delle Province, la cui abolizione, come scrive Monteleone, “veniva presentata come una vittoria della capacità politica della Sicilia che arrivava per prima a questa importante riforma”. “Tranne il Sinalp che anche, in quell’occasione, ne denunciò l’assurdità normativa” – sottolinea – “tutti plaudirono al successo della buona politica senza però ragionare sull’effettiva portata della norma”. Il fallimento degli Enti intermedi, ribattezzati “Città Metropolitane” e “Liberi Consorzi”, con l’ennesima macelleria sociale sulle spalle dei lavoratori, adesso è sotto gli occhi di tutti. C’è, poi, la rete ferroviaria, dove la Sicilia si è accontentata “dell’elemosina di una riprogettazione delle linea Messina Palermo, abbandonando al suo destino tutto il resto”. Nel quadro di sfascio generale dipinto dal Sinalp, entra anche la gestione del petrolio presente nell’isola. “Abbiamo consegnato forse l’asset più importante” – si legge nel documento – “che da solo avrebbe portato ricchezza e serenità all’intero popolo siciliano, nelle mani di altri senza pretendere di fatto alcuna contropartita e con l’aggravante che chiaramente tutto il degrado ambientale, paesaggistico e sociale causato è a nostro totale carico”. E c’è, poi, quel milione e più di giovani i quali, in dieci anni, sono stati costretti a lasciare la Sicilia per costruirsi un futuro lontano dalla loro terra. Al presidente della Regione, Nello Musumeci, pertanto, l’invito a difendere lo Statuto e far valere l’interesse della Sicilia e dei siciliani. “Lotti” – conclude il Sinalp – “per fare rispettare almeno quanto da Lei stesso dichiarato quando era all’opposizione nel Parlamento più antico d’Europa”.
(foto: il segretario regionale del Sinalp, A. Monteleone durante una manifestazione)
