Case dell’Acqua, costi contenuti e rispetto per l’ambiente. Però … manca qualcosa!

Nonostante il capitolato preveda la pubblicazione delle analisi chimico-fisiche e microbiologiche, almeno ogni due mesi, da quel che si legge sui pannelli, gli ultimi rilievi risalgono a due anni fa (per quelle microbiologiche ad oltre due mesi fa). Il riferimento è alle cosiddette “Case dell’Acqua”, dislocate sul territorio cittadino per la distribuzione di acqua alla spina. Ad accendere i riflettori su quello che sembra essere una vero  e proprio inadempimento contrattuale da parte del gestore del servizio, è Fratelli d’Italia. I risultati delle analisi dovrebbero, inoltre essere pubblicati on line ma, come fa notare Paolo Cavallaro, “sul sito internet del Comune non risulta essere stato pubblicato alcun risultato di analisi effettuate sull’acqua erogata sin dall’aggiudicazione del servizio”. “Le Case dell’Acqua” – scrive il dirigente di FdI – “oltre che consentire di soddisfare un bisogno primario a costi molto contenuti, consentono di ridurre i rifiuti di plastica prodotti dai cittadini per l’acquisto di acqua, con importanti e positive ricadute in materia ambientale”. Fratelli d’Italia invita, pertanto, l’Amministrazione comunale ad attivarsi, esercitando il potere di controllo e “verificato quanto sopra” – conclude – “procedere alle contestazioni di cui all’art. 12 del capitolato, pretendendo dalle concessionarie l’attuazione scrupolosa delle obbligazioni”. Le sanzioni previste per infrazioni agli obblighi contrattuali, da parte dell’aggiudicatario del servizio, vanno dalle 50 euro giornaliere per ciascun impianto oggetto del disservizio, fino alla sospensione dell’erogazione.

 

(foto: la Casa dell’Acqua di via Gaetano Barresi)