La Flc Cgil siciliana ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori siciliani ex co.co.co. della scuola. La decisione è maturata, ieri pomeriggio, nel corso di una assemblea regionale a Catania, alla quale ha preso parte una nutrita rappresentanza dei lavoratori della provincia di Siracusa che, con oltre 140 unità, rappresenta la fetta più consistente dell’intera regione. Alla presenza della segretaria nazionale della Flc Cgil, Anna Maria Santoro, e del segretario provinciale di Siracusa, Paolo Italia, gli ex co.co.co. hanno manifestato il loro disagio, conseguente ad una stabilizzazione che si è rivelata una vera e propria beffa. Più che risolvere il problema del precariato, in realtà, si è, di fatto, venuto a creare un nuovo problema ben più grave: quello della sopravvivenza, considerato che per un ex co.co.co. sono previste da contratto 18 ore di lavoro settimanali con uno stipendio di poco più di 650 euro mensili. Il sindacato, in verità per il momento solo la Flc perché le altre sigle non hanno ancora preso posizione, ha preparato un emendamento all’articolo 54 della Legge di Stabilità 2019 che riguarda proprio gli ex co.co.co. delle istituzioni scolastiche. In pratica, si chiede la trasformazione da tempo parziale a tempo pieno, del rapporto di lavoro sottoscritto con il Miur, operazione per la quale è necessaria una dotazione finanziaria di 12,5 milioni di euro. I lavoratori siciliani, complessivamente 500, in massima parte ultracinquantenni e con trent’anni di precariato sulle spalle, sono decisi ad andare fino in fondo e si dichiarano pronti a bloccare le prossime immissioni in ruolo di personale Ata se prima non avranno riconosciuta l’estensione full time dei loro contratti. Qualche settimana addietro, una delegazione ha incontrato il vicepremier Luigi Di Maio in occasione della sua recente visita nei luoghi alluvionati del siracusano. A lui è stato consegnato un documento con le rivendicazioni della categoria. L’appello è anche ai deputati regionali e nazionali, affinchè facciano quadrato per far valere il diritto alla dignità lavorativa di 500 padri e madri di famiglia.
(foto: la segretaria nazionale ed il segretario provinciale della Flc Cgil A.M. Santoro e P.Italia)