Si è parlato della stabilizzazione dei precari Asu al tavolo tecnico presso l’assessorato regionale lavoro, tra le organizzazioni sindacali e l’assessore Ippolito, convocato per fare il punto sul processo di immissione in ruolo delle circa 5 mila unità lavorative utilizzate negli Enti Locali. Presenti alla riunione per il Sinalp, il segretario regionale Andrea Monteleone ed il dirigente Ornella Santoro, i quali hanno esposto il loro progetto di fuoriuscita dal precariato. Particolare attenzione, per il Sinalp, deve andare alla fascia dei circa 1400 ultracinquantenni, a favore dei quali bisogna prevedere una copertura economica fino al raggiungimento dell’età pensionabile, in modo da evitare che possano ritrovarsi nella condizione di esodati a reddito zero. Per i restanti 3600, le organizzazioni sindacali hanno previsto un percorso in base al quale si creerebbe la possibilità di stabilizzarne una parte a completamento della pianta organica degli enti locali. Su questo punto, il Sinalp ha formalmente chiesto all’assessorato di effettuare una ricognizione sui posti resi disponili negli ultimi dieci anni nei vari Enti. Per i lavoratori che rimarranno fuori dall’inserimento nelle Pubbliche Amministrazioni si prevede, infine, l’assorbimento da parte di un ente regionale che, a sua volta, procederà alla stabilizzazione. E la sigla Ale Ugl Sicilia, condividendo la necessità di una legge condivisa tra quella depositata dai sindacati confederali e quella degli autonomi, rimane ferma su un punto: la legge deve tutelare tutti i lavoratori degli enti locali e del privato sociale, senza distinzioni. “Abbiamo sottoposto all’attenzione dell’assessore” – dicono i coordinatori Vito Sardo e Mario Mingrino – “le richieste già avanzate al sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, di autorizzare la storicizzazione della spesa come già fatto per i contrattisti, ripristinare la riserva dei posti nei concorsi pubblici anche per le categorie C e D e di dare la possibilità a questi lavoratori di potere essere impiegati anche presso enti e società statali come ad esempio Inps, Inail, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato”.
(foto: un sit-in dei precari Asu davanti all’assessorato regionale al lavoro)