Nell’era politica pre-crocettiana c’era la Provincia regionale di Siracusa, un Ente che faceva da volano ad ogni iniziativa culturale, sociale e turistica che riguardava il territorio. Da Portopalo a Francofonte, da Augusta a Sortino non si muoveva foglia se non c’era di mezzo la mano della Provincia regionale. L’Amministrazione di via Malta metteva i propri uffici ed i propri apparati a disposizione dei 21 Comuni del siracusano, istituiva cabine di regie, convocava riunioni, intercettava bandi e risorse, organizzava meeting, gemellaggi, attivava collaborazioni e scambi in Italia e nel mondo. Non esisteva Fiera internazionale (libri, artigianato, pesca, agricoltura, etc.) che non vedeva la presenza del marchio Siracusa e delle sue eccellenze. Poi, con l’avvento del Governo Crocetta, le Province sono state “riformate” o meglio spogliate, soprattutto di risorse, e, complice il poco interesse del governo nazionale, il territorio siracusano e le Amministrazioni comunali si sono ritrovate con una Provincia regionale (Libero Consorzio) che non è più messo in codizione nemmeno di pagare gli stipendi ai propri dipendenti. E allora? “The show must go on”, come si direbbe nel mondo dello spettacolo e così, i vari Comuni si sono visti costretti ad organizzarsi, per non perdere il passo con il resto del mondo, con lo sviluppo, col progresso. Turismo? Un tempo ci sarebbe stata la classica cabina di regia nella Sala Costanza Bruno di via Malta o nella Sala degli Stemmi al Palazzo del Governo di via Roma, per programmare gli eventi del 2019 e le partecipazioni alle varie Fiere internazionali. Oggi, con l’Ente intermedio in gravissima sofferenza, i sindaci si riuniscono tra di loro per individuare strategie condivise di promozione turistica. Ieri, per esempio, a Noto, a Palazzo Ducezio si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo i rappresentanti di alcuni Comuni del sud-est: Siracusa, Avola, Palazzolo Acreide, Scicli, Ragusa, Modica e Militello di Val di Catania. C’erano il sindaco del capoluogo, Francesco, Italia, quello di Avola, Luca Cannata, e parecchi assessori comunali tra i quali, naturalmente, quello al turismo di Noto, Giusi Solerte, con il collega alla cultura, Frankie Terranova. Si è trattato di un primo, ma significativo, contatto perché si sta cercando di aprire ad altri Comuni del Val di Noto. “Stiamo ripartendo con grande entusiasmo dopo i risultati raggiunti negli ultimi anni” – ha dichiarato l’assessore Terranova – “prevedendo anche di coinvolgere nuove città in questo ragionamento per la valorizzazione di un intero territorio che vuole fare squadra e presentarsi unito e coeso per intercettare i flussi turistici provenienti da più parti del Mondo”. Si sta valutando la partecipazione ad alcuni appuntamenti importanti, come Zurigo e San Pietroburgo ma sono almeno sette le Fiere Internazionali alle quali si guarda con attenzione. C’era una volta la Provincia regionale di Siracusa .. anzi c’è ancora! Dicono che risorgerà, che presto ci saranno le votazioni di secondo livello per eleggere la governance, che l’Ente tornerà a riprendersi il suo posto di regista e garante dell’economia e dello sviluppo del territorio. Intanto, però, il mondo va avanti ed i sindaci si abituano a fare a meno della presenza dell’Ente intermedio. Per dirla in termini ciclistici: il gruppo va in fuga e la Provincia, invece, perde sempre più terreno ed è sola all’inseguimento, impantanata tra debiti, prelievo forzoso, attesa di risorse, speranze in trasferimenti più o meno straordinari, illusioni varie. Ma in queste condizioni potrà mai riuscire a recuperare il distacco, rientrare nel gruppo e rimettersi al comando?
(foto: la riunione di Palazzo Ducezio, tra i rappresentanti dei Comuni del Val di Noto)