Ex Province, trovato il punto di convergenza. Adesso, però, aspettiamo di vedere i fatti!

Una nutrita rappresentanza di parlamentari nazionali, raccogliendo l’invito del presidente della Regione Nello Musumeci, si è presentata questa mattina all’incontro convocato a Palazzo d’Orleans, per fare squadra e trovare un punto di convergenza, con proposte precise da avanzare al governo nazionale per salvare le ex Province dal fallimento. Presenti nell’aula Giuseppe Alessi anche i rappresentanti sindacali che, dal canto loro, hanno organizzato un sit-in sotto la sede della Presidenza della Regione, con un migliaio di dipendenti di Liberi consorzi e Città Metropolitane, giunti da tutta la Sicilia. L’argomento all’ordine del giorno era piuttosto scottante perché c’è di mezzo il futuro degli Enti di area vasta e di oltre 6000 lavoratori, i quali da quell’ormai lontano 13 febbraio 2013,vivono in condizione di disagio lavorativo e, come nel caso di Siracusa, anche finanziario. Due, in estrema sintesi, i risultati ai quali si è giunti oggi: la consapevolezza dell’urgenza di garantire parità di trattamento tra le ex Province siciliane e quelle del resto del Paese; l’impegno assunto dal governo regionale di erogare al più presto le somme previste nella Legge di Stabilità appena approvata e, dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana ( che dovrebbe avvenire domani ), quei circa 112 milioni di euro complessivi, potrebbero immediatamente essere trasferiti ai nove Enti. Hanno creato qualche polemica le proposte presentate da Anci Sicilia, perché lascerebbero fuori dalle possibili soluzioni quattro province per salvarne cinque.  E su questo punto, il CSA invita a verificare, nell’incontro che l’assessore all’economia Armao avrà giovedì a Roma, se vi sia la possibilità di risolvere il problema del prelievo forzoso sia per il 2018 che per gli anni futuri. Il CSA ha anche ribadito la necessità di ridisegnare le funzioni, convocando al più presto l’Osservatorio, chiedendo l’abrogazione del tanto temuto art. 2 della L.R. 27/16 sul taglio delle dotazioni organiche. Il CSA, per bocca di Santino Paladino, ha rappresentato al presidente Musumeci la situazione di particolare sofferenza dell’ex Provincia di Siracusa, per la quale ha chiesto una corsia prioritaria nel trasferimento delle somme, in modo da poter liquidare gli stipendi. Per Cgil, Cisl e Uil, quello di oggi rappresenta “un primo passo rispetto al quale attendiamo sviluppi e, in tempi brevi, risultati concreti e verificabili”. Per tale motivo i tre segretari regionali hanno chiesto che le parti tornino a riunirsi nell’arco di una o al massimo due settimane, per monitorare una situazione che, in Sicilia, “pende” – hanno detto – “come una ipoteca sulla testa di lavoratori”. Altro impegno chiesto al governo regionale è quello di farsi carico dei mutui contratti dalle ex Province con la Cassa Depositi e Prestiti, operazione che, secondo i sindacati, libererebbe complessivamente 22 milioni di euro. Prossimo step, dunque, giovedì pomeriggio ma a Roma, dove si attende l’adozione del provvedimento che abolisce il prelievo forzoso.

(foto: i parlamentari presenti all’incontro di Palazzo d’Orleans)