Punta Izzo, presentato esposto in Procura. Associazioni: subito bonifica e smilitarizzazione

“I bossoli di Punta Izzo”. Probabilmente sembrerà il titolo di una nuova fiction televisiva ma così non è, perché trattasi di una vicenda piuttosto delicata, tanto che è finita sui tavoli della Procura della Repubblica di Siracusa Per ”Punta Izzo”, in verità, si intende il poligono militare nel territorio di Augusta dove, le analisi chimiche effettuate dal CETLI – Centro Tecnico Logistico Interforze  di Civitavecchia nel 2017, hanno rilevato concentrazioni di piombo e di rame superiori alle soglie di tollerabilità fissate dalla legge. I risultati di questi esami sono stati oggetto di un esposto in Procura, depositato dal coordinamento “Punta Izzo Possibile” e dall’associazione “Natura Sicula”, che denunciano l’”omessa comunicazione di sito potenzialmente contaminato adibito a poligono militare”, insieme alla mancata indagine ambientale sulle aree marine e terrestri limitrofe alla struttura addestrativa. Secondo le associazioni, infatti, la potenziale contaminazione del poligono di Punta Izzo era  nota all’autorità militare da oltre un anno, ma risulterebbe disatteso l’obbligo della immediata informazione alle autorità civili, leggasi Prefetto, Regione, Provincia e Comune di Augusta. Nel denunciare ancora una volta la presenza di bossoli di arma da fuoco, sia all’interno che all’esterno del poligono, il coordinamento “Punta Izzo Possibile” e Natura Sicula, così come Legambiente, chiedono che venga ripristinata la salubrità dell’area, impedendo la riattivazione del poligono militare. Le associazioni chiedono, inoltre, l’estensione dell’indagine ambientale anche alle aree marine e costiere limitrofe al poligono, allo scopo di accertare l’eventuale presenza d’inquinanti.

(foto: alcuni bossoli d’arma da fuoco raccolti nel terreno di Punta Izzo)