
Con la cosiddetta “Simana o niuru” entrano nel vivo, a Cassaro, i Riti Pasquali, una antica tradizione che, ogni anno, richiama nel borgo montano migliaia di visitatori. “Una festa molto sentita non solo dai residenti” – come sottolinea il vicesindaco Fabio Lanteri – “ma anche da tutti i Cassaresi che, per motivi lavorativi, vivono lontano dal piccolo comune e che numerosi ritornano al paese”. Un tradizione che coniuga folklore e antichi sapori, una occasione per conoscere e gustare cibi e dolci tipici della Pasqua. Qualche nome? ” U pupu cu l’ova”, cioè il pane rituale più diffuso, le “cassatedde ca ricotta”, le “mpanate” ripiene di ricotta o verdure selvatiche ed ancora u “pisciduovo”. Tutte pietanze che, la Domenica delle Palme, sarà possibile trovare in piazza San Sebastiano, negli stand allestiti dal Comitato dei Festeggiamenti di San Sebastiano. Il programma della giornata prevede, in mattinata, la sfilata delle auto d’epoca, con l’associazione “Volante storico di Siracusa” e, ovviamente, la rappresentazione vivente dell’entrata di Gesù a Gerusalemme accompagnato dalle confraternite locali. Da non perdere la “fratellanza” del Giovedì Santo, cioè la processione dei cosiddetti “incappucciati” delle due confraternite di S. Sebastiano e S. Antonio, che si ritrovano nella chiesa del Convento per assistere alla lavanda dei piedi. In serata , la visita ai “Sepulcri”. “A Scisa a Cruci”, caratterizza la giornata del Venerdì Santo, con la deposizione del Cristo morto nell’urna che, insieme alla Madonna Addolorata, viene portato in processione fino a tarda notte. La Domenica di Pasqua si comincia al mattino con l’Addolorata che, portata a spalla dalle donne, va alla ricerca del Figlio e, a mezzogiorno in corso Umberto I, il momento più toccante della Settimana Santa: u “Scontru”, tra spari di mortaretti, lancio di volantini e il suono festoso della banda musicale locale.
(foto: la locandina)