
A volte, lavorare in sordina e senza clamore mediatico ad un progetto, senza renderlo di dominio pubblico allo scopo di rendere ancora più bella ed apprezzata la sorpresa, si rischia di ritrovarsi con qualcun altro che, in buona fede, ha avuto la medesima idea. E’ un po’ ciò che apprendiamo essere accaduto al “Comitato Scuole Sicure” che, da tempo, sta contattando istituzioni locali e dirigenti scolastici, per ottenere l’intitolazione del plesso scolastico di via Calatabiano ad Eligia e Giulia Ardita. Un caso di cronaca nera, con mamme e bimba in grembo uccise, che ha commosso l’intera città e, probabilmente, per tale motivo qualcuno, in maniera spontanea ed autonoma senza concordarlo con i familiari delle due vittime, ha lanciato una petizione sui social per lo stesso obiettivo al quale sta lavorando il “Comitato Scuole Sicure”, unitamente alla Fondazione Eligia e Giulia Ardita. “Avremmo voluto rendere pubblica l’iniziativa ad approvazione avvenuta” – si legge in un documento diffuso dal direttivo del Comitato – “in modo da stabilire la data, insieme agli enti competenti, per la cerimonia di intitolazione e la consegna della targa”. Nulla contro i promotori della proposta lanciata sui social, da parte del “Comitato Scuole Sicure” che, unitamente alla famiglia Ardita, “pur grata dell’interesse e dell’affetto mostrati nei confronti delle care Eligia e Giulia, auspica che in futuro tutte le iniziative intraprese in loro memoria vengano condivise, interpellando preventivamente i genitori e la sorella, in modo da non sovrapporsi tra di loro e rendendone vane alcune”. La scelta della scuola di via Calatabiano è tutt’altro che casuale, perché di fronte a quella scuola abitava Eligia che l’ha vista demolire e ricostruire e dove, come riferisce papà Agatino Ardita, “sognava di accompagnare al suo ingresso la piccola Giulia”. Il “Comitato Scuole Sicure” e la Fondazione Eligia e Giulia Ardita hanno anche l’intenzione di donare l’appartamento di via Calatabiano (il cui 50% di proprietà del coniuge è sotto sequestro) proprio alla scuola, per farne un piccolo museo, con le testimonianze della vita e, purtroppo, della morte di Eligia. “Questo” si evidenzia nella nota – “per far capire ai ragazzi, da piccoli, che devono tenere sempre le mani a posto e che non ci devono più essere vittime di femminicidio”.
(foto: la scuola di via Calatabiano. Riquadro, Eligia Ardita)
