Primo sabato dopo il lockdown! Siracusa in linea con il resto del Paese. Altro che prevenzione

Il primo sabato dopo il lockdown è andato secondo i “pronostici”! Dando un’occhiata ai giornali online, o guardando i Telegiornali, infatti, vediamo da nord a sud movida, piazze affollate ed assembramenti. A Napoli leggiamo, addirittura, “notte di follia” con traffico in tilt al lungomare fino all’alba. Tutto secondo “copione, insomma! Siracusa, ovviamente, ha fatto la sua parte, riempendo di vita ( e ci si augura solo di quella!)  il Foro Italico, cioè la marina che, negli ultimi anni è stata boicottata proprio dai giovani. Ma come può un governo affidarsi al “senso di responsabilità dei cittadini”, dinnanzi ad un pericolo così grave, come un virus che non guarda in faccia nessuno e che, solo in Italia, ha ammazzato oltre 20 mila persone in un paio di settimane? Come si possono emanare regole di comportamento indispensabili per salvarci dal contagio, spendendo fior di quattrini per la campagne di sensibilizzazione in Tv, quando, poi, materialmente non si è in condizioni di fare rispettare quelle disposizioni? E non finisce qui perché, se non si corre subito ai ripari, tra qualche settimana ci accorgeremo quello che succederà al mare, soprattutto nelle spiagge libere e, soprattutto a Siracusa! La speranza è che il Covid-19 stia, realmente perdendo la sua carica distruttiva come sostengono alcuni esperti, e che diventi al più presto quasi innocuo, come i tanti altri virus in circolazione, perché, altrimenti, siamo messi davvero male!  Gli assembramenti di ieri sera alla Marina non sono certo passati inosservati e, persino, il sindaco, che è responsabile della salute dei suoi concittadini, ha pubblicato un post che la dice lunga sul senso di responsabilità ( e anche di civiltà) di taluni giovani siracusani.

Ecco come si presentava questa mattina la Marina – foto pubblicata sulla pagina Facebook Francesco Italia sindaco

Chiediamo collaborazione” – scrive Francesco Italia – “a voi e agli esercenti perché una movida sicura e sostenibile è possibile. Basta soltanto avere rispetto e cura degli altri e di Siracusa”. Probabilmente, però, anche questa  sorta “disobbedienza sanitaria” (perdonateci la licenza), assolutamente prevedibile e forse inevitabile, fa parte di un piano strategico. Già perché, nel frattempo, tra Covid-19, “fase 1”, “fase 2” e … “fase alterna”, non ci siamo resi conto che si sta continuando a gestire il Paese con i DPCM. Forse mantenere e prolungare l’emergenza sanitaria, in fondo conviene e, se facciamo risalire la curva del contagio, mettendo la gente uno contro l’altro, responsabili contro irresponsabili, pessimisti contro ottimisti creando, insomma, la confusione più totale … qualcuno farà bingo!