Da ieri, 1 agosto, l’ingresso nella Riserva Naturale Orientata “Oasi Faunistica di Vendicari”, è diventato a pagamento, come hanno avuto modo di toccare con mano, loro malgrado, quanti vi si sono recati per visitarla.
Una decisione che, com’era prevedibile, ha innescato la polemica e c’è chi, come l’on. Vincenzo Vinciullo, sostiene che si tratta “solo di “uno strumento di pronta cassa che certamente non aiuta il turismo del Sud-Est siciliano”.

Per l’ex presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, l’introduzione di un ticket d’ingresso nella Riserva rappresenta un “atto amministrativo illegittimo in quanto è stato imposto senza tenere conto dell’art.1 della Determina assessoriale n.85 del 15 marzo 2015”.
In base a tale provvedimento, infatti, come ricorda Vinciullo, il ticket si può introdurre solo nel caso in cui nel sito siano garantiti i servizi minimi essenziali, nella fattispecie i servizi igienici, i punti acqua, tavoli e sedie e postazioni per la raccolta differenziata.
Servizi minimi che, secondo il leader di “Siracusa Protagonista”, nell’Oasi Faunistica di Vendicari non sarebbero garantiti. In altre parole, i turisti o, comunque, i visitatori si vedono, adesso, tassati in maniera illegittima, pur non potendo usufruire dei servizi essenziali richiamati dal Decreto assessoriale.
Al governo l’invito a fare un passo indietro, eliminando il ticket che, oltretutto, come chiosa l’on. Vinciullo, “in questo periodo di profonda crisi economica, non poteva e non doveva esser istituito”.
la Regione ha istituito il ticket d’ingresso in otto riserve naturali siciliane, gestite dall’Azienda Foreste Demaniali, per raccogliere fondi da destinare al miglioramento dei servizi offerti ai visitatori e per garantire la manutenzione delle riserve.
Il prezzo del biglietto è di 3,50 euro a persona, 7 euro quello per famiglia e 1,50 euro quello ridotto.
(foto: archivio siracusa2000. A destra, l’on. V. Vinciullo)

