Ci sono dei luoghi di lavoro molto particolari, dove non è possibile il mantenimento della distanza interpersonale e l’obbligo della mascherina protettiva, per via dell’età degli utenti.
Si tratta degli asili nido e delle scuole d’infanzia dove il personale, proprio per le caratteristiche dell’ambiente, è esposto al rischio tanto quanto altre categorie, ma non sufficientemente tutelato.

A loro pensano Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione del Csa-Cisal, che, rivolgendosi al governo regionale ed ai sindaci, hanno chiesto maggiore attenzione e, soprattutto, una corsia preferenziale per le vaccinazioni.
“La decisione di lasciarli aperti, contrariamente al resto del mondo scolastico” – dicono i due esponenti del Csa-Cisal – “va incontro alle esigenze di tante famiglie e dei bambini stessi, ma servono misure che tutelino loro e i lavoratori”.
Tra le richieste anche le sanificazioni periodiche dei locali che ospitano asili nido e scuole d’infanzia e controlli capillari.
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