Continua l’avanzata dei contagi in Sicilia che, evidentemente, sta pagando lo scotto di una forte presenza turistica che avrà, certamente, dato ossigeno all’industria turistica, ma che, complice anche qualche carenza nei controlli, ha contributo ad incrementare le attività dell’”industria ospedaliera”.
E così, mentre in buona parte delle regioni italiane si vive una situazione sanitaria tutto sommato non allarmante, la Sicilia si ritrova a fare i conti con cifre di assoluta allerta. Oggi si contano 1.350 nuovi contagi su poco più di 11.200 tamponi processati ed il tasso di positività vola a 12%.

Com’è noto, l’isola è stata graziata ed il rischio “zona gialla”, per il momento, è rientrato ma nulla toglie che, proseguendo su questa scia, a metà settembre la regione potrebbe ritrovarsi direttamente in arancione.
Chissà, giusto il tempo di fare consumare il resto delle vacanze agli ospiti d’oltre Stretto ancora presenti sul territorio, dichiarare salva la stagione turistica … ed iniziare un nuovo autunno che, a conti fatti, si prospetta tutt’altro che facile!
Intanto anche oggi, sei famiglie siciliane piangono un loro congiunto ucciso dal covid. Sono 6, infatti, le vittime registrate nelle ultime 24 ore e ben 6.219 quelle dall’inizio della pandemia.
Dal report di oggi emerge un +77 nei ricoveri ordinari che, allo stato attuale, sono 788, mentre rimane invariato il totale dei posti occupati nelle terapie intensive degli ospedali dell’isola: 84
Dei nuovi 1350 contagi, 297 sono concentrati nella provincia di Catania e 274 in quella di Palermo.
Per il resto, nel messinese si contano 170 nuovi positivi, 161 nel ragusano, 127 in provincia di Siracusa e 103 nel trapanese. Viaggiano a due cifre, invece, le rimanenti province: Caltanissetta ed Agrigento (86) ed Enna (46).
Alla luce dei numeri sin qui riportati, appare superfluo ribadire che la Sicilia continua a mantenere il primato dei contagi giornalieri in Italia.
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