
Quasi raddoppiati, rispetto al dato di ieri, i contagi in Sicilia che, nelle ultime 24, ore risalgono a quota 878 e, in rapporto al numero dei tamponi processati nello stesso spazio temporale (18.682), raddoppia, o quasi, anche il tasso di positività: 4,7%.
Leggera flessione dei ricoveri ordinari, che scendono a 796 (-34) e quasi invariate le terapie intensive, che registrano un +1. Adesso sono 99.
Sul numero delle vittime comunicate nel report di oggi, cioè 20, la Regione precisa che i decessi sono, comunque, riferiti ai giorni precedenti.

A nostro avviso, però, siccome parliamo, pur sempre, di essere umani e non di numeri per riempire le caselle della battaglia navale, ci permettiamo di sottolineare che, indipendentemente dal giorno in cui viene annotato il decesso sui registri degli ospedali, valido per le statistiche da dare ai giornali, si tratta in ogni caso di venti persone, venti padri o madri di famiglia, nonni o figli che non ce l’hanno fatta, come le altre 6.637 uccise dal virus da marzo 2020 ad oggi!
La distribuzione dei nuovi contagi sul territorio siciliano vede 295 contagi in provincia di Catania e 169 nel messinese. Viaggiano a tre cifre anche Palermo (129) e Siracusa (107), mentre nelle rimanenti province la situazione è relativamente più tranquilla perchè si parla di poco più di cinque decine per Ragusa e Trapani, e meno di trenta per Agrigento, Caltanissetta ed Enna.
Qualche piccola riflessione merita Siracusa che, come ha rilevato, oggi, il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, nella settimana 8-14 settembre 2021 ha superato la soglia di rischio di 150 casi per 100 mila abitanti. Numeri da “zona rossa” come è stato fatto notare da più parti, praticamente prima provincia in Italia, la “maglia rosa del covid”!
Eppure la cosa sembra passare quasi inosservata; ma Siracusa, in fatto di valutazioni di rischio, non teme confronti, si guardi al rischio sismico od a quello industriale!
(foto: archivio siracusa2000)
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