“La sanità post pandemia ha il dovere di fornire ai cittadini servizi efficienti e al personale migliori condizioni di lavoro. Purtroppo la situazione all’Umberto I è difficile: tagli al personale, esternalizzazioni hanno depotenziato la sanità pubblica”.
Lo ha dichiarato l’on. Simona Suriano, della Componente Manifesta/PaP/Rifondazione Comunista, che ha effettuato un’ispezione al Pronto Soccorso dell’ospedale di Siracusa, con l’obiettivo di verificare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari e la qualità dei servizi all’utenza.

Ed è un quadro non certo brillante quello che ne è venuto fuori: “su una pianta organica di 22 unità, oggi il Pronto Soccorso può fare affidamento solo su 9 medici.
Così il Pronto Soccorso può contare solo su un medico e due infermieri (per i codici rossi e gialli), con 4 letti in due stanze, e due infermieri per i codici verdi.
Per la zona covid invece c’è un solo infermiere (a volte due) e sempre solo un medico, oltre un infermiere al triage all’entrata”.
“Infine, per i 6 posti della medicina d’urgenza (dove permangono pazienti anche di una certa gravità)” – riferisce la nota – “vi è un solo infermiere e un medico ma solo di giorno, di notte il medico non c’è e se ne deve occupare, in caso di necessità, quello del Pronto Soccorso”.
L’on. Suriano, che ha effettuato l’ispezione su sollecitazione del coordinamento “Insorgiamo Siracusa”, si è impegnata a portare la questione all’attenzione del ministro della Salute e chiede, tanto al governo regionale quanto a quello centrale, risposte sia per gli operatori sanitari che per i cittadini.
“In primis” – chiosa – “per il pronto soccorso con assunzioni stabili, investimenti sulle strutture e pagamenti adeguati alla mole di lavoro”.
(foto: l’ispezione dell’on. S. Suriano all’Umberto I)
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