Dopo due anni di pandemia in cui le loro attività sono state notevolmente ridotte e, comunque, realizzate a distanza, i Testimoni di Geova di tutto il mondo, già dal mese di giugno, sono tornati alla evangelizzazione in presenza nei luoghi pubblici, ripristinando anche l’assistenza nelle carceri.

In questi due anni, i Testimoni di Geova hanno continuato ad operare ed a contattare le persone con estrema cautela, facendo ricorso alle lettere, alle telefonate ed alle videoconferenze fino a giungere allo scorso mese di aprile quando, con la fine dello stato di emergenza sanitaria, hanno adottato la formula ibrida, cioè sia presenza che videoconferenza.
“I Testimoni di Geova di Siracusa” – dice Piero Maltese, portavoce per la Sicilia – “sono regolarmente presenti con gli espositori mobili, pronti a offrire pubblicazioni bibliche gratuite a chiunque ne faccia richiesta”.
Un’attività che, sebbene gli obblighi di legge in materia di dispositivi di protezione individuale siano stati in gran parte revocati, i Testimoni di Geova continuano, in ogni caso, a svolgere in massima sicurezza, utilizzando, per esempio, la mascherina protettiva.
Gli oltre 22 mila i Testimoni di Geova siciliani, riuniti in circa 90 congregazioni, si preparano, adesso, al prossimo congresso online, il cui tema sarà “Cercate la pace”.
Complessivamente saranno sei gli appuntamenti sul sito ufficiale jw.org, distribuiti tra luglio ed agosto, con i quali cercheranno di aiutare le persone a sviluppare la pace interiore e ad imparare a vivere in pace con gli altri.
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