Scienza. Studio irlandese: fare attività politica comporta rischi … sotto le lenzuola

Quella che stiamo per darvi è una di quelle notizie destinate a fare discutere e dibattere a lungo, considerato che parliamo di politica e sesso o meglio, per essere più precisi, di correlazione tra attività politica e prestazioni sessuali.

Da uno studio condotto da un pool di medici irlandesi, sono emersi, infatti, alcuni curiosi effetti, che possiamo definire “collaterali”, sui rappresentanti del sesso maschile che si dedicano all’attività politica.

Dal mese di giugno 2021 al mese di giugno 2022, un gruppo di ricercatori ha preso in esame un campione di 100 politici uomini sposati, della fascia anagrafica 40-50 anni, ai quali è stato fatto compilare un questionario con 50 domande inerenti il loro stile di vita, le loro abitudini intime, la cadenza temporale e la durata delle performance sessuali con le proprie partner.

Ciascuno dei 100 politici selezionati è stato, poi, seguito per dodici mesi da un personal-aid, che ne ha analizzato e registrato ogni azione della giornata. A conclusione del periodo del test, ai soggetti esaminati è stato fatto compilare un nuovo questionario i cui dati sono stati catalogati ed elaborati.

Dal report finale risulta che, tanto più costante ed intensa è l’attività politica svolta tanto più basse sono le prestazioni sessuali e la qualità delle performance dei soggetti esaminati.

Gli effetti “collaterali” sono più evidenti e marcati in chi ricopre cariche di amministrazione a livello regionale e locale perché, secondo lo studio, il ‘70.3% è passato da una media di 65 rapporti sessuali in un anno, dichiarati dagli interessati “ampiamente soddisfacenti”, ad una media di 12 annui, dichiarati dagli interessati per un 68,4% “moderatamente soddisfacenti” e per un 31,6% “insoddisfacenti”.

Per il 2,7% del campione, i rapporti sessuali sono al di sotto della soglia di 8 in un anno e tutti dichiarati “insoddisfacenti”.

Piuttosto inquietante il 27% che ha risposto di non aver avuto rapporti per disfunzione erettile.

Va relativamente meglio per chi fa politica attiva in istituzioni governative nazionali e sovranazionali perché, sempre secondo il campione oggetto dello studio, il calo delle performance è più contenuto.

Da un massimo di 80 rapporti sessuali in un anno, dichiarati “ampiamente soddisfacenti”, si scende, infatti, ad un massimo di 48 in un anno, il 79,3% dei quali dichiarati “ampiamente soddisfacenti”.

Secondo il prof. Igor Fish, che ha diretto il pool di ricercatori, a risentire in misura maggiore del calo delle prestazioni e della qualità delle performance, sono i politici che ricoprono cariche di amministrazione attiva. In coloro che stanno tra le forze delle opposizioni, il calo percentuale è, invece, più contenuto.

Insomma, cari signori uomini, se volete dedicarvi alla politica sappiate che andate incontro a qualche effetto “collaterale” e sarebbe preferibile valutare con maggior attenzione le vostre scelte.

Se, poi, non potete proprio farne a meno, scegliete di restare all’opposizione: non avrete il potere di governare, forse perderete qualche indennità aggiuntiva ma, almeno, manterrete un minimo di funzionalità … sotto le lenzuola!

(foto: repertorio internet)

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