“No a precari usa e getta”. I precari di Poste Italiane rivendicano il diritto alla stabilizzazione

E’ una lotta che, probabilmente, si sta combattendo senza la visibilità mediatica che meriterebbe, quella ingaggiata dal Movimento “Lottiamo Insieme” contro Poste Italiane.

La sigla riunisce migliaia di giovani di tutta Italia, assunti dalla più grande azienda pubblica del Paese, con contratti a tempo determinato.

Precari usa e getta”, come si autodefiniscono i lavoratori, un esercito di giovani che, pur di contare su un lavoro, anche se di pochi mesi, si spostano da un capo all’altro dell’Italia, si fanno carico di spese per affitti, viaggi, nella speranza di una stabilizzazione, quindi del fatidico posto fisso, sulla base del quale, poi, programmare il loro futuro, una casa, una famiglia, dei figli.

Un sogno, purtroppo, perché, come denunciano in una lettera aperta alle istituzioni e alla società civile, “la possibilità di ottenere l’ambito posto fisso, ruota poi, intorno ad una procedura di stabilizzazione che si avvale di graduatoria, stilata sulla base dell’anzianità di servizio, maturata a decorrere dall’inizio del contratto, costantemente aggiornata senza tenere conto del diritto di precedenza”.

In pratica, succede che, ogni qualvolta c’è la possibilità di assunzione a tempo indeterminato, chi ha lavorato per periodi più lunghi, scavalca i colleghi che hanno, invece, avuto contratti di durata più breve. Dal 2017 al 2021, sono state stabilizzate circa 12.500 persone, a fronte di oltre 63 mila contratti a termine.

Il Movimento “Lottiamo Insieme” denuncia anche le “condizioni di lavoro degradanti e non regolari” ed il silenzio dei sindacati.

Al Governo ed a Poste Italiane, infine, l’invito a fare scelte consapevoli e rispondenti alle esigenze dei lavoratori, “adottando misure basate sulla legalità e la responsabilità sociale”.

Un caso che, comunque, si appresta ad essere affrontato in sede parlamentare.

(foto: dalla pagina FB Movimento Lottiamo Insieme)

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