
“Ennesimo taglio di nastro, ennesimo video sui social, ennesimo articolo per una allucinazione collettiva da cui dobbiamo necessariamente svegliare tutta la città”. E’ destinata ad andare avanti chissà per quanto tempo ancora, la polemica sul nuovo ponte ciclopedonale, inaugurato stamattina tra via Eritrea, la zona dei Calafatari, e riva della Posta.
Un terzo ponte, realizzato a costo zero per le casse del Comune ma, in ogni caso, con soldi pubblici, cioè della collettività, che però, per molti rappresenta un’opera inutile, come nel caso del gruppo Pd al Consiglio comunale. “Per vivere bene in una città non basta il sole e il mare” – si legge in una nota – “non bastano i ristoranti e gli alberghi e di certo non serviva un ponte ciclopedonale, simbolo a futura memoria che amministrare e spettacolizzare sono sinonimi solo per Francesco Italia”.
“Non basta intercettare finanziamenti per cose inutili per governare bene una città”. Lo ha scritto sui social Paolo Cavallaro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, per il quale “sarebbe stato più utile un ponte vero, come quello Santa Lucia, per auto, bici e pedoni”.
Il ponte sarà utilizzabile solo da pedoni e ciclisti ma, in caso di calamità, potrà servire da via di fuga.
Intanto, nel coro dei favorevoli e contrari, gli unici a gioirne, almeno questa mattina, sono stati bambini, che hanno attraversato il ponte in bici, cantando, giocando e fischiettando!
(foto: il ponte ciclopedonale)
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