
A Ortigia in pochi anni si è passati dalla romantica, discreta e calda luce gialla dei lampioni che ne illuminavano gli stretti vicoli, all’accecante riverbero di luci intermittenti di un ledwall da 48mq che si riflettono sulle facciate dei palazzi tutt’intorno.
Così sabato sera passando il ponte Santa Lucia, più che in un centro storico patrimonio dell’umanità sembra di entrare nel reparto tv di un megastore di elettrodomestici.
Eppure i 20 anni dall’inserimento della nostra città nella World Heritage List dovrebbero indurre tutti noi e le istituzioni che ne festeggiano l’anniversario a riflettere sulla compatibilità di questo modello New York con la realtà che custodiamo e che ci rende unici al mondo.
A chiederci cosa diventerebbe Ortigia se ad ogni impalcatura e facciata in ristrutturazione applicassimo un megaschermo led da 50mq?
Perchè creato il precedente è logico pensare che tutti oggi possano richiedere un ledwall per ripagarsi (con la pubblicità) parte dei costi di ristrutturazione della propria struttura e fare distinzione tra figli e figliastri aggiungerebbe solo la beffa al danno.
E allora in attesa che la luna possa tornare a specchiarsi sotto i ponti, speriamo almeno di non veder capeggiare il logo Unesco insieme a quelli di ristoranti e fast food, nella nuova sfavillante Ortigia Square.(Carlo Grandenigo)
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