Si chiudono oggi le celebrazioni della 379.ma Festa del Patrocinio di Santa Lucia che, questa sera, dopo la tradizionale processione per le principali vie del centro storico, farà il suo rientro nella nicchia, all’interno della Cappella di Santa Lucia, nella Chiesa Cattedrale.
L’uscita del simulacro argenteo dalla Chiesa della Badìa, dove è rimasto esposto per tutto l’Ottavario, è prevista alle ore 18.30, al termine della Santa Messa, oggi presieduta da Mons. Tito Marino.

L’auspicio è che, almeno per l’uscita dell’Ottava, in piazza Duomo possa esserci il bagno di folla, cosa che è mancata domenica 4 maggio quando, probabilmente, si è registrato il minimo storico di presenze.
Coloro i quali hanno l’abitudine di navigare sui social hanno, infatti, avuto modo di notare, tra le tante foto pubblicate, che l’uscita del simulacro, nella “Domenica delle quaglie” non è stato salutato dalla piazza gremita come nel passato.
Altissima la presenza dei turisti, comunque attratti più dal folklore del lancio delle colombe che dalla devozione a Santa Lucia. Ma togliendo i turisti (che in piazza Duomo, a quell’ora di domenica, ci sarebbero stati in ogni caso) e togliendo gli “addetti ai lavori” (portatori, berretti verdi, fazzoletti verdi ed autorità varie), nonostante le condizioni climatiche estremamente favorevoli, di devoti non è che se ne siano contati a migliaia.
Ma qui, forse, andiamo a toccare un tema più complesso, che passa, anche, dalla ormai pessima accessibilità in Ortigia, motivo per cui tantissima gente, pur volendo essere presente, non è, materialmente, in grado di raggiungere piazza Duomo.
Sono numerose le segnalazioni di fedeli di Santa Lucia (non solo quelli in età avanzata, con problemi di salute, fisici o di deambulazione!) che, loro malgrado, sono costretti, a rimanere a casa, per non sottoporsi alla pesante fatica di parcheggiare lontanissimo da Ortigia, percorrere diversi chilometri a piedi sotto il sole ed incamminarsi, poi, tra le viuzze che portano alla Cattedrale, stracolme di tavolini, bancarelle e turisti festosi. Ad onor del vero, negli ultimi anni sono state attivate le navette ma, anche quelle, non essendo provviste di ali, devono fare i conti con gli ingorghi stradali.
E ci sarebbe, poi, l’altro aspetto, quello cioè, della mancanza delle luminarie (ci riferiamo alla festa di maggio), dell’assenza dei manifesti affissi per le strade dei quartieri e, più in generale, della poca pubblicizzazione della festa stessa.
In molti stigmatizzano il fatto che il programma venga presentato in extremis, qualche giorno prima dell’inizio delle celebrazioni e, purtroppo, bisogna prendere atto che sembra essere sempre lo stesso, riproposto di volta in volta, con pochissime variazioni nei contenuti.
Fatta eccezione per quella di dicembre 2024, che ha visto la presenza delle sacre spoglie della Vergine e Martire, si ha, però, la sensazione che la festa in onore della Santa patrona di Siracusa, una delle Sante più venerate al mondo, negli ultimi anni stia vivendo una fase di regresso.
Sembra cioè che la festa si sia ridotta alle sole processioni, senza eventi collaterali e presenze di particolare rilevanza che possano calamitare attenzione ed interesse durante tutti gli otto giorni di festeggiamenti, a dicembre ed a maggio. Manca, insomma, quel clima di festa che dovrebbe caratterizzare un evento di così grande importanza e che dovebbe coinvolgere tutti i quartieri della città.
Le Sante Messe, un concerto musicale a cura degli studenti di un istituto scolastico della città, una mostra nel Parlatoio delle Monache, le visite guidate alle edicole votive di Ortigia, un incontro con qualche testimone di fede e… poi?! Tutto qui?! Santa Lucia merita di più, … molto di più!
(foto: archivio siracusa2000)
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