
Sono stati già affidati, e partiranno a breve, gli scavi per realizzare un nuovo pozzo gemello, fino a circa 100 metri, molto più profondo dei 30 a cui arrivano i tre pozzi storici. È la decisione presa dall’assessorato regionale dell’Energia, dopo più di un anno di analisi e di studi, per superare le criticità delle Terme di Acireale.
Il nuovo pozzo sarà collocato in prossimità dei preesistenti e potrà contare su un adeguato rivestimento delle pareti per favorire l’isolamento dell’acqua termale, proveniente dal sottosuolo, e provare ad evitare contaminazioni con sostanze o batteri inquinanti.
Nonostante i tentativi di rendere nuovamente operativi i tre pozzi, in disuso da decenni e posti all’interno di un parco archeologico, le analisi eseguite nel corso del 2024 hanno infatti mostrato una contaminazione batterica dell’acqua, dovuta probabilmente al prolungato inutilizzo delle Terme.
Le operazioni di spurgo e di sanificazione, pur ottenendo un sensibile miglioramento della qualità dell’acqua, non si sono rivelate risolutive e ne hanno certificato la compromissione.
“Il nostro obiettivo” – dice il presidente della Regione, Schifani – “resta la valorizzazione di questo complesso termale, patrimonio storico e potenziale leva economica per tutta la Sicilia”.
(foto: le Terme di Acireale)
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