
Sono stati più di 20 mila i visitatori, venuti anche da oltre lo Stretto, per visitare la mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”, che ha chiuso i battenti al Museo della Cattedrale – Palazzo Garofalo di Ragusa, dove è stata allestita dal 13 aprile scorso.
Prodotta e organizzata da Arthemisia, promossa dal Comune di Ragusa e dal Museo Egizio – Torino, in compartecipazione con la Fondazione Federico II e curata da Paolo Marini, l’evento ha rappresentato un’esperienza unica per la città e per l’intera regione. Per la prima volta, infatti, sono arrivati in Sicilia i reperti originali del Museo Egizio, il più antico del mondo, che, quest’anno, celebra i duecento anni dalla sua fondazione.
Oltre 6 mila, i giovani e gli studenti, da tutta l’Italia, che hanno potuto immergersi in un viaggio nel tempo, tra reperti millenari, installazioni multimediali e spazi immersivi, scoprendo i misteri e la bellezza della civiltà del Nilo.
“Gli Egizi e i doni del Nilo” ha coinvolto l’intero territorio siciliano, grazie ai prestiti del Museo del Papiro “Corrado Basile” di Siracusa, del Museo Archeologico Nazionale “Antonio Salinas” di Palermo e del Museo Archeologico Ibleo di Ragusa, e ha potuto contare sul sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del turismo, dello spettacolo e dello sport e Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana, Aeroporto di Catania, GAL Terra Barocca ed Enjoy Barocco – Sicilian Experience.
“Sono certo” – dichiara l’assessore comunale al centro storico, Giovanni Gurrieri – “che la conclusione di questa mostra non rappresenti una fine, ma un arrivederci”. L’Amministrazione comunale sta, infatti, lavorando a nuove proposte culturali. Crediamo fortemente” – chiosa Gurrieri – “che gli innesti culturali nel centro storico siano fondamentali per continuare a far vivere e crescere Ragusa”.
(foto: una delle opere in mostra)
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