
La Cgil e la Fillea di Ragusa esprimono profondo cordoglio per l’ennesima tragedia sul lavoro che, ieri, a Pozzallo, è costata la vita ad un operaio di 36 anni.
“Quasi quattro morti sul lavoro al giorno, duemila infortuni quotidiani, uno ogni cinquanta secondi. Dietro queste cifre” – denuncia il sindacato – “ci sono persone, nomi, famiglie che non potranno più tornare alla loro normalità”.
“Ci chiediamo” – scrive il segretario generale della Fillea Cgil Ragusa, Salvatore Tavolino – “perché sia potuto succedere, perché ancora una volta qualcosa non abbia funzionato. Non si può parlare di fatalità” – rincara – “quando si muore sul lavoro, significa che una o più condizioni non hanno garantito sicurezza. E questi interrogativi devono avere risposte, subito”.
La Cgil ragusana si stringe attorno alla famiglia dell’operaio e alla comunità di Pozzallo, rinnovando il proprio impegno quotidiano per la tutela dei lavoratori e per una radicale trasformazione della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’operaio, che lascia moglie e figli, stava lavorando sul tetto di un edificio in corso Vittorio Veneto, quando è rimasto colpito dal braccio di pompaggio della betoniera che è crollato improvvisamente.
(foto: dalla pagina FB Matteo Migliore)
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