Dunque, sono in arrivo altri deferimenti e penalizzazioni,da parte della Lega Pro, per alcune società di calcio che militano in serie C. Deferimenti che riguardano illeciti dovuti a mancati versamenti contributivi INPS dei propri tesserati, mancati pagamenti di emolumenti nelle scadenze stabilite ecc… deferimenti puntuali che da qualche anno a questa parte si allargano a macchia d’olio e che colpiscono una percentuale abbastanza cospicua di società di calcio.

Noi siracusani ne sappiamo qualcosa!!!Un tempo le società di calcio si gestivano in maniera approssimativa, senza “fronzoli”, come una “Putia”(bottega), i controlli della Lega erano “Affievoliti”, “Ammorbiditi”, meno rigorosi, rispetto a quelli di oggi.
Le società di calcio erano libere di dilazionare il pagamento degli emolumenti ai propri tesserati, si firmavamo cambiali a lunga scadenza, insomma si gestiva una società alla meno peggio, da padre padrone.
Oggi per gestire una società di calcio, è necessario avere una solida pianificazione strategica, una gestione finanziaria oculata e una leadership efficace, oltre a preoccuparsi della logistica operativa, che include l’organizzazione delle attività, la gestione dello staff e dei giocatori, il marketing e la comunicazione.
Un approccio manageriale moderno richiede anche l’uso di software gestionali per ottimizzare le attività e semplificare la burocrazia, come la gestione delle iscrizioni, degli allenamenti e delle competizioni. Per gestire una società di calcio ci vogliono ingenti capitali, quasi sempre a perdere, da investire. Solo grandi magnati, petrolieri, arabi, cinesi, multinazionali o, ahimè!!!!associazioni criminali per riciclare denaro sporco sono in grado di mantenere e gestire una società di calcio, specie ad alto livello, perche sono diventate un bancomat mangia soldi. Anche gestire una società sportiva dilettantistica non è semplice. Le attività da organizzare sono molte, gli adempimenti amministrativi e burocratici occupano giornate intere e le risorse necessarie, spesso, scarseggiano.
Ho tratto spunto sulla questione dei deferimenti perché, a proposito del momento poco propizio che sta attraversando la nostra squadra e delle singole responsabilità che si vogliono addebitare agli addetti ai lavori, non condivido, affatto, le pesanti esternazioni, che tanti pseudo tifosi scrivono sui social nei confronti del nostro presidente Ricci.
Voglio sottolineare il fatto che le critiche ci stanno, anch’io addebito al nostro presidente delle responsabilità sul momento poco gratificante che sta attraversando la nostra squadra, ma non per questo gli butto la croce addosso o gli proferisco termini poco gratificanti, per non dire offensivi. Le critiche, ci stanno, ma devono essere costruttive, non offensive, non devono oltrepassare i limiti del buon gusto e del garbo, non devono rasentare la calunnia, l’offesa personale e si devono focalizzare sui fatti e non sull’attacco alla persona. Le critiche, se pur giuste, devono, sempre, essere espresse con empatia e rispetto, senza aggredire o giudicare. Questo è quello che, purtroppo noto, sento e leggo, nei confronti del nostro presidente Ricci.

Molti, se non parecchi, tifosi, contrariati dai risultati della nostra squadra e dalla classifica poco gratificante in cui ci troviamo, eccedono nell’esprimere, giudizi e commenti nei suoi confronti, che, sovente, sfociano nel rancore e nell’odio. Voglio ricordare a certi censori, forse, a corto di memoria, che nel passato, noi tifosi siracusani, abbiamo accettato di “buon grado” certi pseudo Presidenti improvvisati e usciti a sorpresa dal cilindro, che ci hanno presi in giro, lasciandoci delle ferite ancora non rimarginate….non dimentichiamolo!!! Invito qualcuno a leggersi o ripassarsi la storia del Siracusa calcio ed annotarsi quanti deferimenti, cancellazioni e radiazioni la società azzurra ha subìto nei decenni grazie a questi “meritevoli” presidenti, da noi tifosi,anche, osannati e quasi beatificati!!!!!!!!!!!! Ultimo in termini di tempo voglio ricordare la stagione 2018-2019 quando l’imprenditore etneo Giovanni Alì nell’arco di una stagione, rinunciò ad iscrivere il Siracusa calcio al campionato di Serie C per problemi economici e ci fece scomparire dal panorama calcistico. Ora pongo a me stesso, e a chi legge, la seguente domanda: Chi ci ha tolto, dopo ben sei anni dall’inferno, dai campionati dilettantistici? Chi ci ha portato ai play off e, l’anno successivo fatto vincere il campionato di serie D? Chi ha riportato il calcio che conta nella nostra città? Non certamente io, né coloro che non fanno altro che criticare aspramente su tutto e su tutti. Ci ha riportato in serie C un certo Alessandro Ricci che ha preso in mano una squadra che militava nel campionato di eccellenza, dietro invito dell’allora presidente Montagno, che ringrazio, e l’ha portata, con grande sacrificio economico, nel giro di due anni fino alla Serie C.
Dunque, il presidente Ricci qualcosa di buono l’ha fatto o no? Io ritengo che, per questo, merita un po’ più di rispetto e considerazione anche se oggi ci troviamo nelle zone basse della classifica; per tutto ciò gli dobbiamo essere grati e la gratitudine non deve essere solo un obbligo per interesse personale. Il nostro presidente non merita, affatto, di essere, da qualcuno, fortunatamente pochi, denigrato e offeso. Voglio, inoltre, ricordare che una società di calcio, sia pure di serie D, che punta ad un campionato di vertice deve investire una barca di quattrini; quattrini che il nostro presidente Ricci non ha lesinato pur di farci vincere il campionato.
Dunque, se quest’anno, sfortunatamente, ha avuto qualche intoppo di natura finanziaria che ha avversato i suoi programmi e le nostre aspettative, ce ne dobbiamo fare una ragione e lo dobbiamo capire. Il compito di un presidente è quello di stabilire un budget e potenziare una squadra su indicazioni del direttore sportivo o dell’allenatore.
Ritengo, a tal proposito che il nostro presidente Ricci , dopo gli ingenti sforzi economici a cui è andato incontro nei precedenti due anni, si è trovato, nell’immediatezza del calcio mercato estivo a scontrarsi con la triste realtà di disporre di un budget inferiore a quello che aveva messo in preventivo, e, dunque, ha dovuto rivedere tutti i suoi piani, primo, fra tutti, quello di ridimensionare, dal punto di vista dell’ingaggio individuale, la rosa di calciatori da mettere a disposizione di mr. Turati e, ob torto collo, ha dovuto dare disposizione, a chi di competenza, di operare nel calciomercato secondo i limiti della fideiussione e del budget in quel momento a sua disposizione e, dunque, alla ricerca di quei calciatori, magari non di prima fascia, ma idonei a raggiungere, comunque, l’obbiettivo della salvezza.
Ora non penso che a Ricci piaccia buttare soldi senza aver alcuna contropartita ed avere una intera piazza contraria, altrimenti non ci avrebbe portato in serie C ; sarebbe un autolesionista. Ma non è certamente uno scappato di casa o un fallito, come qualcuno, ingenerosamente o maliziosamente e in maniera sprezzante, lo ha tacciato.
Ricordo ed evidenzio che la società del Siracusa calcio, da quando c’è il Presidente Ricci non ha avuto fino alla data odierna alcun deferimento o penalizzazione da parte della Lega!!!!!!
L’unica responsabilità vera che si può attribuire al nostro presidente e su cui io sono d’accordo, è quella della sua mancata, direi lacunosa, comunicazione con la tifoseria; questa è stata ed è, tutt’ora, la sua responsabilità maggiore. Comunque sia, il presidente Ricci teniamocelo stretto e se a qualcuno non va giù, invito questo qualcuno, pubblicamente, a farsi avanti, a prendere in mano le redini della situazione, mettere mani al portafogli e tirare avanti la baracca.
Io, comunque, un annuncio lo metto e se c’è qualcuno che accetta, batti un colpo.
A.A.A. cercasi magnate, arabo, cinese , petroliere, multinazionale o faccendiere, disposto a rilevare il Siracusa calcio.
Non accettasi nullafacenti, nullatenenti e perditempo. Forza Siracusa. (Giuseppe Scandurra)
(foto: il presidente del Siracusa calcio 1924, A. Ricci – immagine dalla pagina FB siracusa calcio 1924)
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