
Ascoltare la radio dentro l’auto, in compagnia? Nulla di più bello e naturale che condividere gli stessi gusti musicali in gruppo, abitudine ricorrente soprattutto tra i giovani, ma in questo momento di emergenza sanitaria, purtroppo, nulla di più sbagliato e rischioso! E così, a Noto, in quattro sono stati denunciati dai Carabinieri, per violazione dell’art. 650 del Codice Penale. Non è, purtroppo, l’unico caso perché, anche oggi, la lista delle persone denunciate per non avere rispettato le restrizioni è lunga ed abbraccia tutta la provincia. In Ortigia, nel capoluogo, per esempio, i Carabinieri hanno sorpreso un artigiano intento a lavorare nella propria bottega e che, quindi, oltre alla denuncia, si è guadagnato la sospensione dell’attività. C’è stato, poi, chi si è fatto beccare dai Carabinieri a Portopalo, fuori dal proprio Comune di residenza, e si è giustificato dicendo che doveva andare a comprare il pesce e chi, e sono ancora tanti, è uscito per prendere una boccata d’aria. C’è stato, infine, chi di restare a casa non ne vuole proprio sapere e, così, si è fatto beccare per la seconda volta in due giorni a passeggio. Ma lo vagliamo capire o no, che questi “domiciliari” sono l’unico sistema per salvarci la pelle e bloccare il Coronavirus? O dobbiamo capirlo solo quando cominceremo a contare i morti, i nostri cari, accatastati nelle bare?! Scusate la crudeltà del linguaggio ma, come dicono in Fiuli Venezia Giulia, “quanno ce vò, ce vò”!
(foto: archivio Carabinieri)
