
E’ stato un 19 marzo all’insegna del ritorno alle antiche tradizioni, oggi, per il centro storico di Ortigia, che ha visto tornare, dopo 66 anni, la processione di San Giuseppe.
Una festa di cui le giovani generazioni di siracusani sanno poco, ma che ha avuto un passato glorioso e che, poi, con il graduale spopolamento di Ortigia, è andata via via perdendosi fino a sparire del tutto.
E’ stato don Gianluca Belfiore, rettore della chiesa di San Giuseppe, anche per festeggiare la ripresa delle celebrazioni nella sua chiesa, rimasta chiusa per decenni, a rilanciare la festa e la processione, con la collaborazione della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, della Confraternita dell’Immacolata e del Comitato San Sebastiano.
La giornata di festa si è aperta alle 9, nella chiesa di San Benedetto, dove è custodita la statua del Santo Patriarca, con le Solenni Lodi mattutine.

Alle 10 l’uscita del simulacro, portato a spalla dai berretti verdi e dai berretti azzurri, guidati dal campanellaio Giovanni Cafeo, storico berretto verde.
La processione ha attraversato via Capodieci, via Pompeo Picherali, Piazza Duomo, via Roma, per raggiungere piazza San Giuseppe dove, subito dopo l’ingresso del Santo Patriarca, Mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’arcidiocesi, ha celebrato la Santa Messa.
Archiviata la ritrovata festa di San Giuseppe, che tornerà, certamente, il prossimo anno, Siracusa si prepara, adesso, all’appuntamento di metà primavera con la festa del patrocinio di Santa Lucia.
(foto: la processione in piazza Duomo)
© Riproduzione riservata

