I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Catania, a carico di 12 persone (10 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) ritenute affiliate al clan “Nardo”.
Tra i capi di accusa, scambio elettorale politico/mafioso, estorsioni, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici. Dalle indagini, avviate nel 2021, è emerso che il gruppo avrebbe costretto diversi imprenditori agricoli o titolari di esercizi commerciali a fornire somme di denaro o generi alimentari senza corrispettivo, a pagare un servizio di “guardiania” per i propri terreni agricoli, sui quali sarebbero stati anche obbligati a tollerare il pascolo di capi di bestiame riconducibili agli associati.
Le vittime dovevano anche subìre il cosiddetto “cavallo di ritorno”, per riavere indietro escavatori ed altri mezzi oggetto di furto.
L’organizzazione agiva anche all’interno delle case di reclusione, minacciando chi si fosse rivolto alle forze dell’ordine, per denunciare un’estorsione o una minaccia subita, occultando armi ad alto potenziale offensivo, smerciando cocaina e marijuana e, addirittura, gestendo una florida piantagione composta da ben 731 piante.
Particolarmente rilevante il reato di scambio elettorale politico /mafioso, contestato anche ad un candidato sindaco delle elezioni amministrative del 2022, il quale avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato.
(foto: archivio Carabinieri di Siracusa)
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