Solidarietà. “I Guardiani di Aretusa” in prima linea per aiutare le persone in difficoltà

In un momento di grave sofferenza non solo sanitaria ma, soprattutto, economica, di gente che ha perso il lavoro e che non sa più dove sbattere la testa per racimolare qualcosa da mettere in tavola per i propri figli, ce n’è fin troppa.

Basta guardarsi intorno, o leggere i giornali, per rendersi conto  di come tantissime famiglie, nell’arco di questo anno terribile, siano piombate nel baratro della povertà.

A Siracusa, giusto per restare nella nostra zona, le mense della Caritas sono sempre più affollate e le raccolte di beni alimentari da destinare ai bisognosi sono diventate all’ordine del giorno.

E meno male che la solidarietà è un sentimento molto diffuso e così, grazie all’encomiabile impegno delle tante associazioni di volontariato, tante gente può sentirsi meno sola e contare su piccoli ma concreti aiuti per poter andare avanti.

Tra i tanti volontari in campo, in questi mesi di pandemia, ci sono anche  “I Guardiani di Aretusa” che si stanno spendendo per aiutare uno dei numerosissimi padri di famiglia che chiedono aiuto.

Ed è la storia di “Marco” (il nome ovviamente è frutto della fantasia!) che Fabio Camilli, presidente dell’associazione, ha voluto raccontare, colpito dalla disperazione di quell’uomo che come scrive, dignità non è in cerca di elemosine, perché ciò che vuole è un’altra occasione per ricominciare.

Particolarmente toccante il racconto che Fabio Camilli fa di “Marco”, un uomo che, dopo 20 anni, si è ritrovato senza lavoro, “abbandonato dallo Stato, con la moglie ammalata ed una bimba piccola”.

Per fare sentire a “Marco” il loro sostegno, “I Guardiani di Aretusa” gli hanno donato alcune cassette di prodotti ortofrutticoli, ma è solo l’inizio, perché, come dice Camilli, continueranno a seguirlo ed a aiutarlo concretamente, fino a quando non ritroverà quella serenità che la pandemia gli ha sottratto.

E qui entra in gioco il buon cuore di noi tutti perché, chi lo vuole, può offrire il proprio contributo per sostenere “Marco” in questa difficile prova che gli ha riservato la vita, collegandosi sulla pagina Facebook “I Guardiani di Aretusa”.

(foto: Fabio Camilli con alcuni volontari de “I Guardiani di Aretusa”)

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